tag:blogger.com,1999:blog-54604505448024851172024-03-05T22:56:13.772-01:00Gli approfondimenti agli spoken words di Ivo De PalmaUnknownnoreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-2585318037691417722010-09-16T13:22:00.003+00:002010-09-16T13:34:08.475+00:00Conto alla rovescia : Ivo al Cavacon di Cava de' Tirreni<div style="text-align: center;"><object height="340" width="560"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/TgH8rMiVxiI?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/TgH8rMiVxiI?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="340" width="560"></embed></object><br /></div><br /><br />Un piccolo promemoria: manca poco alla lezione – dimostrazione di doppiaggio del 19 settembre di Ivo al Cavacon di Cava de’ Tirreni. <span style=";font-family:";font-size:100%;" ><a href="http://www.facebook.com/?tid=1447740866487&sk=messages#%21/event.php?eid=152725108080376&ref=ts">(I dettagli sull’evento Facebook)</a> </span><br /><div style="text-align: center;"><br /></div>Nell’attesa vi ricordo che nell'ambito del Cavacon Ivo sarà anche in conferenza stampa sabato 18 settembre alle 12,00 insieme ai doppiatori Emanuela Pacotto e Flavio Aquilone.<br /><br /><span style="color: rgb(51, 51, 153); font-weight: bold;font-size:130%;" >Qui trovate il programma completo della manifestazione, l'appuntamento è nell'area mercatale della città. </span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Venerdì 17 settembre 2010</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">10.00</span> Apertura stands – taglio del nastro, con la presenza del sindaco Marco Galdi e dell’assessore alla cultura Carmine Adinolfi<br /><span style="font-weight: bold;">11.00</span> Spettacolo di intrattenimento e magia<br /><span style="font-weight: bold;">16.00</span> Cerimonia del tè dimostrata dalla LAILAC<br /><span style="font-weight: bold;">17.00-19.00 </span>Contest musicale “Cover Toon” presieduto da Giorgio Vanni<br /><span style="font-weight: bold;">19.30</span> Inizio spettacolo serale – esibizione band The Crowley<br /><span style="font-weight: bold;">21.00</span> Chiusura<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Sabato 18 settembre 2010</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">10.00</span> Apertura<br /><span style="font-weight: bold;">11.00</span> Karaoke & intrattenimento<br /><span style="font-weight: bold;">12.00</span> Conferenza stampa con Emanuela Pacotto, Ivo de Palma e Flavio Aquilone<br /><span style="font-weight: bold;">14.00</span> Iscrizione gara cosplay<br /><span style="font-weight: bold;">15.00</span> Sfilata/gara cosplay "Tema Visual & Gothic Style"<br /><span style="font-weight: bold;">17.00</span> Vestizione kimono dimostrata dalla LAILAC<br /><span style="font-weight: bold;">18.00 </span>Spettacolo Revolution (Visual Kei)<br /><span style="font-weight: bold;"></span><span style="font-weight: bold;">18.30 </span>Spettacolo musicale e giochi a premi con Emanuela Pacotto<br /><span style="font-weight: bold;">20.30</span> Giorgio Vanni Live<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Domenica 19 settembre 2010</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">10.00</span> Apertura<br /><span style="font-weight: bold;">11.00 </span>Dimostrazione doppiaggio di Ivo De Palma<br /><span style="font-weight: bold;">12.00</span> Conferenza stampa con Willwoosh e Giorgia Vecchini<br /><span style="font-weight: bold;">13.00</span> Giochi da parte dello staff<br /><span style="font-weight: bold;">15.00</span> Apertura iscrizioni gara cosplay<br /><span style="font-weight: bold;">16.15</span> Cavacon Comics & Games Cosplay Contest<br /><span style="font-weight: bold;"></span><span style="font-weight: bold;">19.00</span>Live Anime CTM<br /><span style="font-weight: bold;">23.15</span> Saluti da parte dell'organizzazione.<br /><br />Per chi si fosse perso gli eventi passati vi segnalo il video della puntata de L’arte di campar con l’arte della Festa Democratica di Torino con Ivo ospite in studio con Charlie Gnocchi :<br /><br /><iframe src="http://www.youdem.tv/witv/Default.aspx?id_video=a3ff1dd1-3fbe-4ace-99c8-f385ca3c55bd&isDotTV=true" frameborder="0" height="355" width="425"></iframe><br /><div style="text-align: center;"><br /></div>Ed infine <span style=";font-family:";font-size:12pt;" ><a href="http://www.filmdubsters.com/download/30min_16set_puntata.wav">qui </a></span>potete trovare il podcast della trasmissione Trenta Minuti con…Ivo De Palma realizzata per Unis@und, web radio dell’Università degli Studi di Salerno.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-82449692142043268262010-09-10T08:50:00.006+00:002010-09-10T09:13:27.080+00:00Ivo De Palma 'live': i prossimi appuntamenti per incontrarlo a Torino e Cava de' Tirreni<div style="text-align: center;"><br /><object width="560" height="340"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/pzjYyxCuIik?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/pzjYyxCuIik?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="560" height="340"></embed></object></div><br /><span style="font-weight: bold;">Due appuntamenti</span> per incontrare Ivo De Palma, uno al nord a <span style="font-weight: bold;">Torino</span>, l’altro a Sud a<span style="font-weight: bold;"> Cava de’Tirreni in provincia di Salerno, </span>con un po’ di effetti radio – televisivi per chi non potrà esserci fisicamente.<br /><br />Si comincia domani <span style="font-weight: bold;">11 settembre </span>con la<span style="font-weight: bold;"> tappa torinese</span> con appuntamento alle <span style="font-weight: bold;">ore 23.00 </span>dove Ivo De Palma, doppiatore di personaggi degli anime nazionalpopolari come Pegasus dei Cavalieri dello Zodiaco sarà o<span style="font-weight: bold;">spite del programma di Youdem Tv "L'arte di campar con l'arte", condotto da Charlie Gnocchi </span>dall'area dibattiti della Festa Democratica, che si svolge a Torino: una sorta di talk show un po' stravagante sugli artisti della zona.<br />Ivo porterà alcuni spezzoni della sua attività da doppiatore.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Buone notizie: per partecipare, oltre ad essere fisicamente lì a Torino (presso lo spazio congressi presso la tensostruttura di Piazza Castello) l’evento sarà trasmesso in tempo reale su Youdem, la rete tv del Partito Democratico (canale 813 Sky) e sarà disponibile in formato podcast sul sito di <a href="http://www.blogger.com/www.youdem.tv">Youdem </a></span><br /><br /><br />Il viaggio verso sud alla volta di <span style="font-weight: bold;">Cava de’Tirreni </span>è invece all’insegna di una dimostrazione di doppiaggio per una<span style="font-weight: bold;"> lezione-evento dal titolo: <span style="font-style: italic;">"Dal testo originale ai dialoghi italiani</span></span><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;">"-Come si lavora all’edizione italiana di un cartone animato. </span></span><br />L’appuntamento è per il 1<span style="font-weight: bold;">9 settembre alle ore 11.00 nello spazio convegni adibito nell’area mercatale di Cava de’ Tirreni. </span>(ci saranno navette gratuite per raggiungere l'area dalla stazione centrale della città)<br /><br />Sarà una dimostrazione pratica di come avviene materialmente confezionato il copione che finisce in sala di doppiaggio con la possibilità per il pubblico di provare a microfono alcune battute con l’ausilio di videoproiezioni come se fossero in sala doppiaggio.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">L’evento nasce ambito del festival di culture anime & manga del Cavacon</span> (i dettagli e il programma sono qui: <a href="http://www.blogger.com/www.cavacon.it">www.cavacon.it</a>) che si terrà dal 17 al 19 settembre a Cava de’Tirreni (SA), Willwoosh sarà il presentatore del Cavacon per l'intera durata della manifestazione che si va ad aggiungere alle presenze di Flavio Aquilone, doppiatore di Light Yagami in Death Note, di Emanuela Pacotto, doppiatrice di Nami in One Piece e Bulma in Dragon Ball e di Giorgio Vanni in concerto.<br /><br />Per gli amanti del cosplay, sarà presente Giorgia Vecchini, vincitrice del primo World cosplay summit, pronta ad intrattenere il pubblico con le sue performance.<br />Per gli amanti del fumetto d'autore, è certa la presenza di Paolo Ongaro, storico illustratore e fumettista, che parteciperà alla fiera esibendo le sue migliori tavole e di Arantza Sestayo<br /><br />Per chi non potrà esserci, in anteprima <span style="font-weight: bold;">il 16 settembre ai microfoni di Unis@und</span>, la webradio dell’università di Salerno, <span style="font-weight: bold;">ospita Ivo De Palma nella trasmissione Trenta Minuti condotta da Chiara Marra</span> (che si, è proprio la sottoscritta!,n.d.r) per una chiacchierata sulla sua carriera e sul mondo del doppiaggio.<br />L’appuntamento è per giovedì 16 settembre a<span style="font-weight: bold;">lle ore 12.30 in streaming su internet dal sito <a href="http://iunisa.unisa.it/">http://iunisa.unisa.it/</a> e in replica alle ore 21.30</span>. Per chi non potrà collegarsi in questi due momenti, il podcast rimarrà on line nell’archivio della trasmissione, al più presto vi sarà comunicato il link dove poterlo reperire.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">COME FARE PER NON PERDERE LE NEWS<br />SU TUTTI GLI APPUNTAMENTI DI IVO DE PALMA?</span><br /><br />E’ molto semplice, basta aggiungere Ivo De Palma, o me, la sua agente su Facebook e mano mano vi saranno inviati gli inviti agli eventi.<br /><br />I nostri profili li trovate cliccando qui:<br /><a href="http://www.facebook.com/#%21/profile.php?id=1388091966&ref=ts">Ivo De Palma</a><br /><a href="http://www.facebook.com/#%21/profile.php?id=680613224&ref=ts">Chiara Marra</a><br /><br /><br /><span style="font-weight: bold;">QUI TROVATE I LINK AGLI INVITI DEI PROSSIMI EVENTI</span><br /><br />11 settembre - <a href="http://www.facebook.com/event.php?eid=152725108080376&ref=ts#%21/event.php?eid=157807244234719&ref=ts">L'arte di campar per l'arte (Torino)</a><br /><br />16 settembre - <a href="http://www.facebook.com/#%21/event.php?eid=127049254008969&ref=ts">Intervista su Unis@und web radio</a><br /><br />19 settembre - <a href="http://www.facebook.com/#%21/event.php?eid=152725108080376&ref=ts">Dimostrazione sul doppiaggio al Cavacon (Cava de' Tirreni)</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-25915674813199225452010-08-31T15:38:00.005+00:002010-08-31T15:50:24.777+00:00The Chant, dal repertorio di Mariangela Gualtieri<div style="text-align: center;">
<br />
<br /><object style="background-image: url("http://i3.ytimg.com/vi/nNkKaikkcks/hqdefault.jpg");" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/nNkKaikkcks?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/nNkKaikkcks?fs=1&hl=it_IT" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash" width="480" height="295"></embed></object>
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<br />
<br /><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;"><meta equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"><meta name="ProgId" content="Word.Document"><meta name="Generator" content="Microsoft Word 11"><meta name="Originator" content="Microsoft Word 11"><link rel="File-List" href="file:///C:%5CDOCUME%7E1%5CChiara%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml"><o:smarttagtype namespaceuri="urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" name="PersonName"></o:smarttagtype><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:view>Normal</w:View> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:snaptogridincell/> <w:wraptextwithpunct/> <w:useasianbreakrules/> <w:dontgrowautofit/> </w:Compatibility> <w:browserlevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:latentstyles deflockedstate="false" latentstylecount="156"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><!--[if !mso]><object classid="clsid:38481807-CA0E-42D2-BF39-B33AF135CC4D" id="ieooui"></object> <style> st1\:*{behavior:url(#ieooui) } </style> <![endif]--><style> <!-- /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} a:link, span.MsoHyperlink {color:blue; text-decoration:underline; text-underline:single;} a:visited, span.MsoHyperlinkFollowed {color:purple; text-decoration:underline; text-underline:single;} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> </style><!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} </style> <![endif]--> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;" class="MsoNormal">La recitazione è un caleidoscopio, la rilettura di un testo un cristallo illuminato ogni volta da una tonalità differente. Lo dimostra The Chant che vede impegnato Ivo De Palma nella reinterpretazione dell’opera di Mariangela Gualtieri, poetessa eterea contraddistinta dalla sua delicatezza che qui Ivo ripropone in un Gioco di Duende ‘efferato’: una voce scura, un tormento ed estasi che accompagna il sodalizio di un trittico poetico preso in prestito da <i style=""><a href="http://www.ibs.it/code/9788806168407/gualtieri-mariangela/senza-polvere-senza-peso.html">Senza Polvere, Senza Peso</a></i>. </p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;" class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;" class="MsoNormal">Ormai da annoverare tra i cult della ‘libreria di De Palma’, i testi della Gaultieri sono accompagnati in una nuova coloritura di tensione, contorsione psicologica e laconica discesa…</p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;" class="MsoNormal">Una performance rigonfia di pathos, un mood tagliente viscerale attraversato da una timbrica vocale in forma cangiante,molto matura e profonda, quasi inedita nel repertorio dell’Ivo De Palma noto ai più, una vocalità tutta da scoprire, dall’inferno al paradiso, una quiete dopo la tempesta.</p><p style="text-align: left; font-weight: bold;" class="MsoNormal">
<br /></p> <p style="font-weight: bold;" class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p> <p style="font-weight: bold;" class="MsoNormal">QUI IL CONFRONTO CON IL MOOD ORIGINARIO</p>
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<br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/acNU18wH9fo?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/acNU18wH9fo?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>
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<br /><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div style="text-align: left; font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"> </div><p style="text-align: left; font-family: trebuchet ms;" class="MsoNormal"><span style="font-weight: bold;">Ancora una volta uno spoken words su Mariangela Gualtieri. Un registro diverso, alternativo lo accompagna e t’accompagna: recitazione non rarefatta come di solito è consono alla Gualtieri, una recitazione irrequieta, un turbamento…una scelta radicale su un testo di questa poetessa e una ricerca molto, molto personale. Come nasce l’idea di questa coloritura così intensa?</span>
<br />
<br />L'idea nasce, come frequentemente succede, da esigenze personali. Dalla mia urgenza di testimoniare attaccamento e amore verso una persona ben precisa, la cui immagine compare frammentariamente, quasi fosse un interferenza video, alla fine dello spoken words. Al solito, c'è chi determinati contenuti li sa scrivere nel modo giusto. E Mariangela Gualtieri è una di queste persone.
<br />
<br /><span style="font-weight: bold;">Uno spoken words che in realtà raccoglie tre testi uniti insieme tratti dalla raccolta Senza Polvere, Senza Peso, un assist che ti consente anche cambiamenti di mood e registri vocali, com’è nato questo collage?</span>
<br />
<br />Lo stacco netto è in realtà tra i primi due testi e l'ultimo, reso in maniera nettamente più essenziale e discorsiva, quasi fosse sussurrato alla mia interlocutrice. Un finale un po' alla <a href="http://chiaramarra.blogspot.com/search/label/stefano%20lorefice">Stefano Lorefice</a>, devo dire. Ricco e minimale allo stesso tempo.
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<br /><span style="font-weight: bold;">The</span><span style="font-weight: bold;"> </span><span style="font-weight: bold;">Chant è un titolo particolare per raccogliere questo marasma recitativo, un titolo dalla doppia valenza. Spiegami…</span>
<br />
<br />Intanto, voglio precisare che il fatto di "ri-titolare" molti dei miei spoken words sottolinea il fatto che trattasi spesso di mie personali rivisitazioni, non necessariamente in linea con il "mood" profuso dagli stessi autori quando leggono in pubblico le proprie cose. Questo vale sia per Mariangela Gualtieri sia per Stefano Lorefice, i due autori che (ri)visito più spesso e che svolgono anche una propria autonoma attività di lettura pubblica dei loro testi.
<br />
<br />La parola "chant" in inglese ha due distinti significati. Quello di preghiera salmodiante, e qui siamo perfettamente il linea con lo stile Gualtieri, e quello di "protesta" o addirittura di "slogan" ripetuto (e quindi, in certo senso, anch'esso "salmodiato") nel corso di una manifestazione. Questa seconda accezione giustifica alcuni accenti vocali meno ieratici e più soffertamente umani presenti nella resa artistica del testo.
<br />
<br /><span style="font-weight: bold;">Un fattore che hai spesso rimarcato nelle nostre interviste è la l’ostacolo che c’è per un uomo di fronte ad un testo, meglio ancora una poesia, scritta da una donna, in un testo del genere la sensibilità femminile è molto forte,districata attraverso le metafore…che mi dici in proposito al tuo adattamento maschile reso comunque con una tua accentuazione autobiografica?</span>
<br />
<br />Avendo <st1:personname productid="la Gualtieri" st="on">la Gualtieri</st1:personname> scritto il testo pensando a un uomo (tale Cesare, cui dedica il componimento principale del trio di testi che ho proposto) ho dovuto volgere al femminile alcuni passaggi, ché altrimenti sarebbero suonati un po' strani. Per il resto, mi sono lasciato andare a un pathos che considero "unisex", semmai arricchito dalla sensibilità più complessa che, in quanto donna, l'autrice ha profuso sulle parole.
<br />
<br /><span style="font-weight: bold;">Un bilancio su questo spoken word su questo spirito vocale più denso e irrequieto?</span>
<br />
<br />Sono sicuramente le tinte che mi riescono meglio. Dopodiché, a ogni spoken words parto dal presupposto di cercare di farlo meglio del precedente, altrimenti casca un po' la motivazione (che non è mai di tornaconto economico, giacché non è roba commissionata da chicchessia...)<o:p></o:p></p>
<br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-54394777130411001682010-07-12T07:00:00.012+00:002010-08-09T20:32:28.510+00:00|Tlmc:36462| di Matteo Giovanelli : la science fiction con la voce di Ivo de Palma<p align="center"><br /><br /><object width="400" height="300"><param name="allowfullscreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><param name="movie" value="http://vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=12901599&server=vimeo.com&show_title=1&show_byline=1&show_portrait=0&color=&fullscreen=1"><br /><br /><embed src="http://vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=12901599&server=vimeo.com&show_title=1&show_byline=1&show_portrait=0&color=&fullscreen=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" width="400" height="300"></embed></object></p><br /><br /><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Mettetevi comodi e godetevi questo itinerario recitativo di quasi 30 minuti. Benvenuti in Tlmc:36462.</span><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style=""></span><span style=""></span><span style="font-family:trebuchet ms;">Il fascino di scorci dell’Egitto di oggi tra il trasporto desolato e onirico abbinato al particolare binomio fantascientifico in formato Science Fiction (sci-fi). </span><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">E’ tutta opera di Matteo Giovanelli, giovane filmaker alle prese con un collage di 500gb di materiale sull’Egitto impreziositi da effetti siderali, frattali, lingue ultraterrene e distorsioni audio. </span></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Ivo De Palma vi partecipa sotto forma di voce portante della voce fuori campo del protagonista Telemaco: un lungo flusso di coscienza dalle atmosfere cangianti e rarefatte. </span></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Una ricerca interspaziale traghetta il protagonista in un viaggio spazio temporale dove resta imprigionato presso Vittoria nel 2010. Telemaco intraprende la caccia dell’acido carbossilico alifatico a lunga catena… ovvero: bolle di sapone. Ma il contatto con l’homo sapiens lo porterà a scoperte inaspettate in una convulsa e mascherata lirica ricerca dell’ Essere dell’Umanità in uno stile che richiama Asimov quanto Neon Genesis Evangelion… </span></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>INTERVISTA AD IVO DE PALMA</strong> </span></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><o:p></o:p><b style=""><span style="font-family:trebuchet ms;">Fantascienza e tanto material</span></b><b style=""><span style="font-family:trebuchet ms;">e da modellare, cosa ti ha colpito di Tlmc:36462 , come sei </span><a href="http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs130.snc1/5572_1185656206732_1388091966_30514393_2725347_n.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; width: 309px; float: left; height: 272px;" alt="" src="http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs130.snc1/5572_1185656206732_1388091966_30514393_2725347_n.jpg" border="0" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">arrivato a Matteo Giovanelli? </span></b></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Diciamo che è stato Matteo ad arrivare a me, infatti mi ha contattato lui per questo suo progetto nato e sviluppato in ambiente didattico, ma che potrebbe avere un ulteriore accelerata in futuro. Io non avevo alcuna idea di quali sarebbero state le immagini, in quanto mi è stata richiesta unicamente la registrazione del testo, che essendo da gestire senza labiale non dava problemi di successivo inserimento lungo il filmato. Ed è quindi stata la dimensione esclusivamente testuale, il flusso di coscienza in prima persona, a stimolarmi.</span> </p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><b style=""><span style=""></span><span style="font-family:trebuchet ms;">A livello recitativo è soprattutto l'assestamento da mediometraggio a fare da padrone alla tua performance che porta con te la difficoltà di un monologo, un flusso di coscienza che accompagna tutta la scena, raccontami... </span></b><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Io l'ho gestito nel mio studio, separatamente dalle immagini, quindi impostandolo come se avesse dovuto funzionare da solo. Poi, è stato redistribuito alla bisogna lungo la scansione delle immagini da Matteo, che ne ha anche regolato gli effetti robotici, all'inizio più marcati e via via un po' meno invasivi.</span><br /><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><b style=""><span style=""></span><span style="font-family:trebuchet ms;">Il ritmo fa da chiave importante a tutto il filmato: cosa fa da 'metronomo'? Sincro con le immagini? Micro sequenze? O scrittura? </span></b><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Questo andrebbe effettivamente chiesto a Matteo, che ha la responsabilità del montaggio finale e degli effetti tecnologici distribuiti a piene mani sulla mia recitazione. Visto che la scansione delle mie battute (alcune delle quali mancano all'appello e verranno probabilmente utilizzate in un successivo ampliamento) è stata rivoluzionata, o è il montaggio delle immagini (splendide, peraltro) a fare da traino per il resto, o è una colonna audio pesantemente condizionata dalle scelte di Matteo a fare da base per il montaggio. In entrambi i casi, non c'è un mio intervento diretto sull'esito finale.</span><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><b style=""><span style="font-family:trebuchet ms;">Come hai registrato la tua voce su questo filmato? E' un montaggio o hai seguito lo script dall'inizio alla fine e quanto tempo hai impiegato? </span></b><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">L'ho registrata in una mattinata presso Filmdubsters, il mio studio di Torino, senza gli effetti robotici che poi ha aggiunto Matteo. Ho registrato molto più materiale di quello che per il momento compare in questa versione provvisoria, molto apprezzata, mi dice Matteo, anche dai suoi referenti didattici.</span><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><b style=""><span style=""></span><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel contesto, potremo dire che si tratta di una narrazione - recitazione che ti fa respirare un'aria più cinematografica... vero? E il tuo rapporto con il doppiaggio cinematografico? Ti manca? C'è una sostanziale differenza con l'audio-visivo televisivo a cui sei abituato? Rappresenta ancora una scuola maestra anche per te? </span></b><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il mio rapporto con il doppiaggio cinematografico è estremamente saltuario, avendo io lavorato prevalentemente al nord. Sì, un po' mi manca, non c'è dubbio. Vi sono svariate differenze con lo specifico televisivo ed è sicuramente la tipologia di doppiaggio più prestigiosa.</span><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><b style=""><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></b> </p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><b style=""><span style="font-family:trebuchet ms;">E per concludere, che giudizio dai complessivamente all'opera di Tlmc:36462 ?</span></b><br /></p><p style="margin: 0cm 0cm 10pt;" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Interessantissima e di indubbio pregio. Da seguire con calma, non avendo i tempi "usa e getta" delle cose normalmente condivise su Youtube (infatti arriva da un altro portale). Le immagini sono splendide, il concept interessante già così e spero anche di più quando verrà sviluppato. Sulla mia voce ho apprezzato l'inconsueto lavoro che è stato fatto, anche se ottunde molto di ciò che recitativamente avevo profuso. Ma è una scelta pertinente con il contesto, quindi apprezzabile</span></p><br /><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-45430581615170749382010-06-25T17:17:00.011+00:002010-07-12T07:29:00.920+00:00A Praying Leaf...<p align="center"><span style="font-family:verdana;"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/E6i3ljhTbT8&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/E6i3ljhTbT8&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /><br /><br /><br /></span></p><a href="http://www.facebook.com/profile/pic.php?uid=AAAAAQAQx6UYezzpGjkRxkxe-X2MAAAAAA9Y92kWsK8-jYsn8fWuvLiR"></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><span lang="FR">A Praying Leaf...La potenza di un sussurro. Grande spirito evocativo, grande suggestione di dinamismo e profondità. <?xml:namespace prefix = o /><o:p></o:p></span><br /><br /><br /></span><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span lang="FR" style="font-family:trebuchet ms;">Segnatelo fra i preferiti questo spoken words,che rasenta i muri della parete della quarta dimensione. </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span lang="FR"><span style="font-family:trebuchet ms;">E’ un approccio raro nella recitazione di Ivo De Palma per </span><a href="http://pessimesempio.files.wordpress.com/2007/01/mariangela-gualtieri.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 240px; FLOAT: right; HEIGHT: 160px" border="0" alt="" src="http://pessimesempio.files.wordpress.com/2007/01/mariangela-gualtieri.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">chi ha seguito fin ora questa rassegna di ‘scorribande’, è il contatto con l’universalità della sensibilità femminile nel formato di video arte che intreccia pittura e poesia.</span></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span lang="FR"><span style="font-family:trebuchet ms;">Sullo sfondo c’è l’influenza magnetica e sussurrata trasmessa dalla poetessa ‘ungarettiana’<strong> Mariangela Gualtieri</strong> fondatrice nel 1983 del Teatro Valdoca 1983 insieme a Cesare Ronconi, poetessa ed artista contemporanea sicuramente da scoprire se non l’avete già fatto. <o:p></o:p></span></span></p><br /><span lang="FR"><a href="http://www.facebook.com/profile/pic.php?uid=AAAAAQAQx6UYezzpGjkRxkxe-X2MAAAAAA9Y92kWsK8-jYsn8fWuvLiR"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 267px" border="0" alt="" src="http://www.facebook.com/profile/pic.php?uid=AAAAAQAQx6UYezzpGjkRxkxe-X2MAAAAAA9Y92kWsK8-jYsn8fWuvLiR" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><br />Un filamento poetico sottilissimo, leggiadro, dal tocco lieve, senza ‘Io’ da donna, ripercorre il lato infinito della realtà con valenza universale, una delle penne poetiche più interessanti del nostro tempo [ricordiamo Antenata" (Crocetti, 1992), "Fuoco centrale" (Einaudi, 2003) e "Senza polvere senza peso" (Einaudi, 2006).] vibra ora nel sussurro vocale, quasi in forma di preghiera di Ivo De Palma, in una performance fortemente influenzata da questa magnetica personalità tutta da scoprire.<br /><br />Un intricato umore boschereccio, una sequenza rampicante di parole abbraccia un concept dedicato a Carolina Granato in un ancestrale e solare richiamo tra arte e autobiografia che rivela scorci di vita all’interno delle sue opere pittoriche. </span></span><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span lang="FR" style="font-family:trebuchet ms;">Un corollario di sensibililità a pelo d’acqua, palpabile anche nel minimalismo sonoro affidato a loop immersi nel<em> rise & fall</em> di una computer grafica semplice ma d’effetto con lo scorrere di foglie da primavera giapponese.</span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span lang="FR"><br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span lang="FR"><strong><br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span lang="FR"><strong><br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span lang="FR"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>L'INTERVISTA a Ivo De Palma</strong> </span></span></p><div class="GBThreadMessageRow_Body_Content"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong></strong></span></div><div class="GBThreadMessageRow_Body_Content"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong></strong></span></div><div class="GBThreadMessageRow_Body_Content"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong></strong></span></div><div class="GBThreadMessageRow_Body_Content"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong></strong></span></div><div class="GBThreadMessageRow_Body_Content"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong></strong></span></div><div class="GBThreadMessageRow_Body_Content"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong></strong></span></div><div class="GBThreadMessageRow_Body_Content"><strong><br /><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">Ci tieni a metterlo in risalto. Ivo De Palma recita rarissimamente testi di autrici femminili e questa volta le tue scorribande approdano nelle liriche di Mariangela Gualtieri. E dunque, come mai questo 'grande passo'? E che gioco psicologico di immedesimazione c'è per un uomo nel leggere un testo come questo?</span></strong><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><br />Mariangela Gualtieri è una che veramente se non esistesse bisognerebbe inventarla, perché la sua scrittura presenta una ricerca sui significanti e sul loro suono, spesso proposto in iterazione espressiva, sempre interessantissima per un professionista della voce. Il suo stile, ora vagamente, ora dichiaratamente ieratico (come la sua stessa esile figura durante i suoi recital) mi intriga e mi interessa molto, anche perché più facilmente abbatte le barriere di sesso, diventando espressione di un sentire universale. Una delle maggiori difficoltà di certi repertori è infatti il loro esplicito riferimento a universi del tutto alieni da chi deve interpretarli: culturali, ma anche solo anagrafici (troppo diversa età) o di appartenenza sessuale. Per questo difficilmente mi azzardo a proporre qualcosa che espressamente provenga dalla sensibilità femminile, anche se potrei comunque farlo con l'alibi dell'esperimento. Diciamo che, in genere, ho una forma di rispetto per una sensibilità non solo diversa, ma anche molto più complessa di quella maschile. Questa, però, è praticamente una sorta di preghiera, e il fatto che a dirla sia una foglia in qualche modo rende il messaggio un po' più universale.<br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><a href="http://www.attimidiluce.it/mostra/img/17b.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 300px; FLOAT: left; HEIGHT: 491px" border="0" alt="" src="http://www.attimidiluce.it/mostra/img/17b.jpg" /></a></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><strong>Carolina Granato e la sua ricerca artistica, cosa ti ha colpito nelle sue opere?</strong><br /><br />Il tratto particolare della sua matita o del suo carboncino, essenziale ma mai banale. Una certa austera autorevolezza di taluni ritratti. Le opere, tra quelle in cantiere e quelle già prodotte, sono molte di più di quelle che compaiono nel video e verranno presentate quanto prima sul sito internet che Carolina sta preparando. Io mi sono limitato a "piratare" (a sua insaputa, ché volevo farle una sorpresa) le opere presenti sul suo profilo Facebook.<br /><br /><strong>La dicotomia volti - ritratti suggerisce una ricerca autobiografica di Carolina nelle sue opere, è questo il messaggio che hai enfatizzato nel video, raccontami. E quanto è particolare trasmettere - da videomaker - la narrazione di un'idea applicata all'arte pittorica in chiave narrativa?</strong><br /><br />Il linguaggio audiovisivo vive di dinamiche espressive legate alle immagini e quindi alternare i ritratti al volto di Carolina serve proprio a confermare il legame tra esperienza di vita e maturazione artistica, di cui lei stessa mi ha parlato. In più, il tutto è abbinato al testo salmodiante attribuito a una foglia, che allude all'eterna altalena nascita-morte (tema che già avevo affrontato nella mia primissima scorribanda audiovideo, <a href="http://chiaramarra.blogspot.com/2010/06/vediamo-se-e-andata-cosi.html">Eterna Primavera</a></span><span style="font-family:trebuchet ms;">, riferita all'omonimo quadro della pittrice Silvana Cimieri). E' chiaro che il dato femminile, quindi il volto ricorrente della stessa Carolina, è del tutto pertinente al concetto, sia perché, come madre, la donna è la principale artefice dell'evento "nascita", sia perché, fisiologicamente, la donna si "rinnova" mese dopo mese, quindi anch'essa ha in sé un "ritmo" biologico ricorrente.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>La suggestione di contrasto che applichi al video è questo mood boschereccio delicatissimo. Raccontami...<br /></strong><br />Anche qui, volevo che la dinamica espressiva riferita alle foglie non abbandonasse mai la narrazione, e contaminasse sia le opere di Carolina sia il suo stesso volto, in modo tale da non perdere comunque di vista ciò che il testo di Mariangela Gualtieri intendeva trasmettere.<br /><br /><strong>Un sodalizione che ben si sposa con la ricerca intimistica di un suono millefluo come quello che hai scelto...</strong><br /><br />Mi occorreva una musica che presentasse un qualche elemento sacrale/liturgico (per esempio il tappeto sonoro delle tastiere, nonché l'iterazione un po' ipnotica della melodia) pur mantenendo connotazioni sostanzialmente moderne. E questo per potervi distendere sopra una voce molto intima, colta nelle sue sfumature più interiori, tenuta molto presente nel mix finale. Mi rendo conto che è una scelta discutibile, e infatti sulla pagina Youtube di questo video c'è un commento non molto tenero (che io ho autorizzato, giacché ogni commento alle mie scorribande compare solo per mia espressa concessione), nel quale mi si attribuisce sostanzialmente il vizio di concentrarmi solo su me stesso. Critica espressa nei dovuti modi, quindi legittima. Mi pare però non si sia compreso, in questo caso, il tentativo di restituire l'intimità, quasi telepatica, di un testo che arriva a un livello così essenziale dell'esistenza. Ogni tentativo può, naturalmente, fallire. Ma bisogna anche considerare che queste mie scorribande mi servono per sperimentare soluzioni comunque non convenzionali. Usare la voce (parlata, ché con quella cantata va da sé) lavorando anche su una certa musicalità, su un timbro non necessariamente pieno, sul dettaglio della ripresa vocale, è qualcosa che non posso fare altrove. Lo faccio quindi per conto mio, senza chiedere soldi a nessuno. Ci metto comunque sempre faccia, nome e cognome, a differenza, spesso, di chi critica.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>Sottotitoli, ormai è tua componente estetica più volte sperimentata...L'uso della lingua inglese come diffusore del messaggio del video, dicevi nello scorso post di That Kind Of Love.<br />Sorge una domanda strutturale: pensare che il doppiaggio in Italia è sempre stato in contrasto con questo concetto, il concetto del sottotitolo che invade il video, o no? Lo armonizzi a suon di effetti grafici ma spiegami questa scelta di fondo (un po' in controtendenza?)</strong><br /><br />Certamente il doppiaggio non ama il sottotitolo, questo va da sé. Ma un conto è la fruizione di un'intera fiction, tutto un altro è un minuto e mezzo di clip video, che può essere vista e rivista spesso, consentendo al pubblico di cogliere, volta dopo volta, aspetti precedentemente trascurati. Un po' come certi spot pubblicitari, talmente stringati nel montaggio da essere difficilmente intelligibili al primo passaggio, ma che godranno di tale e tanta programmazione da fugare in seguito ogni dubbio. </span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-82545243220006870562010-06-24T05:25:00.005+00:002010-07-12T07:29:11.931+00:00Eterna Primavera<div style="TEXT-ALIGN: center"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/gbn7syBh6oA&hl=it_IT&fs=1&hd=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/gbn7syBh6oA&hl=it_IT&fs=1&hd=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></div><br /><span style="font-family:verdana;font-size:100%;"><span style="FONT-WEIGHT: bold"><br /><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">Vediamo se è andata così. Hai scoperto i quadri di Silvana presso la Galleria d'Arte Assurfivo a Torino, e anche questa volta, la tua voce ha agito in incognito sotto forma di sorpresa.</span></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold">Questi regali recitativi che concedi e che fai un po' a te stesso fuori dagli obblighi lavorativi sono sempre più frequenti. Cosa ti trasmette quest'energia positiva dell'incontro con gli altri e con te stesso?</span><br /><br />Quasi. Nella tua ricostruzione manca un prodromo: conosco Silvana da qualche anno, anche se ci eravamo un po' persi di vista, e fu lei a invitarmi alla sua mostra, che oltretutto si teneva in un luogo non distante dal mio studio di Torino. Fu una bellissima occasione per rivedere lei e qualche altro amico che non incontravo da un po' e fu il primo contatto ragionato che ebbi con la sua produzione artistica, di cui prima avevo solo sentito parlare. In quell'occasione, venne pubblicamente letta la poesia che l'amica Marina Bergadano aveva scritto ispirata dalle immagini, a loro modo concettualmente abbastanza forti, del quadro Eterna Primavera. Fu lì che mi scattò l'idea di abbinare le due cose in un unico evento. Naturalmente, anche in quel caso per Silvana fu un'assoluta sorpresa. Da notare che all'epoca avevo appena aperto le mie pagine su youtube e facebook, quindi Eterna Primavera fu in assoluto la mia prima "scorribanda" contaminatrice....<br /><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold">Dopo questo breve excursus approfondiamo l’impatto del pennello di Silvana Cimieri, Eterna Primavera,consapevole dell’accompagnamento poetico dei versi di Marina Bordegano accoglie in sé tutta la carica surreale e metafisica di una delle migliori opere dell’esposizione, la tua scorribanda con il sodalizio di Silvana parte da qui. Cosa ti ha convinto?</span><br /><br />Silvana è un'artista coraggiosa (probabilmente anche perché è tenace e coraggiosa come donna, ma questo lo sa solo chi la conosce un po' meglio). Rappresentare in un'opera d'arte la prima forma riconoscibile dell'essere umano non è operazione priva di rischi di fraintendimento, specie in Italia. C'è sempre chi può accusarti di violare la sacralità di quell'immagine, normalmente tollerata solo in ambito scientifico, banalizzandola o utilizzandola, discutibilmente, a fini provocatori (ricordo ancora l'enorme poster Benetton, col neonato insanguinato appena uscito dal ventre della madre, giganteggiare in piazza San Babila a Milano...). Silvana, invece, quella sacralità intende celebrarla, quindi l'opera è rispettosissima di quell'immagine e del legame che l'esistenza di ognuno di noi ha con quell'immagine.<br /><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold">A proposito di poesia, la lettura ad alta voce sta diventando un fenomeno di tendenza, trovi anche tu? O il mondo dei non addetti ai lavori se ne accorge solo ora?</span><br /><br />Beh, come forma d'arte, il "melologo", cioè l'evento che unisce parola (non cantata) e musica, esiste almeno dal '700, quando per ovvi motivi era possibile soltanto da vivo... Ora ha la possibilità di essere confezionato in file condivisibili, insieme alle emozioni che trasmettono (se ben fatti...), col mondo intero. E naturalmente continua ad essere proposta anche dal vivo, mutatis mutandis, cioè aggiornati i vari codici espressivi. Anche gli ambienti alternativi la apprezzano molto, e la definiscono con un termine che mi piace molto e che spesso uso anch'io: spoken words. Nel mio piccolo, lo sforzo è di valermi di tutte le possibili risorse multimediali, quindi ora non mi accontento più di leggere qualcosa su musica (esperienza che fa parte come molte altre del mio bagaglio professionale) ma cerco sempre di abbinare il tutto alle immagini.<br /><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold">L’arte in movimento, l’editing grafico, si snoda in modo da indagare sui particolari, sulla spazialità, insomma, anche questo aumenta la tensione dell’intreccio narrativo…</span><br /><br />L'editing video, come d'altronde l'obiettivo della videocamera (che però qui non ho usato, "limitandomi" a rielaborare e movimentare immagini fisse) e della macchina fotografica, offrono al pubblico un taglio particolare, una visione alternativa dell'opera in questione. E questo dà vita a suggestioni aggiuntive: artisti come Silvana offrono al pubblico la propria visione di oggetti e situazioni varie, realistici od onirici che siano. L'editing multimediale offre una "visione particolare di tale visione particolare", quindi l'indagine si approfondisce sempre più... La manipolazione del materiale artistico altrui non deve essere vista come prepotenza. E' semmai prova che i materiali originali, in questo caso i quadri di Silvana, hanno una valore, sono in grado di suggestionare e coinvolgere artisti che provengono da altre esperienze e che si esprimono con codici differenti. E' una prova di forza, in buona sostanza, giacché è pur sempre Silvana che ha condizionato e stimolato me, e non viceversa.<br /><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold">Narrazione e recitazione, tra l’uno e l’altro video intercorrono circa 8 mesi. Sono due performance completamente diverse, uno spoken words, l’altro un promo per promuovere l’esposizione al V – club di Coazze (TO) dove richiami anche stralci della critica di Paolo Levi. Oltre la forma, si tratta tra l’altro di un esercizio di stile. Stesso tema ma due stili vocali e drammmaturgici alquanto diversi...</span><br /><br />La prima esperienza è una sorta di narrazione/preghiera, è dentro la situazione, vorrebbe in qualche modo darle voce. Nella seconda esperienza la voce descrive, più che rivivere, cercando un contatto più immediato col fruitore. Approcci e scopi diversi, da condurre necessariamente in modo dedicato. In questo caso, è stato interessante cercare di dare una forza espressiva immediata ai concetti già espressi, ma in modo più articolato e ponderato, nella riflessione critica, del tutto favorevole, di Paolo Levi. Anche in questo caso, una certa esperienza come dialoghista è stata preziosa per trovare la sintesi dei concetti essenziali.<br /><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold">Una riflessione in generale, prima di qualsiasi cosa sei un uomo che sta osservando il mondo intorno a sé, una scorribanda dopo l’altro, ti stai focalizzando sul panorama eterogeneo della vita culturale torinese, dove tu stesso vivi, raccontami che aria si respira e se, magari, potrebbe sorgere un progetto – collante che racchiude un po’ tutte realtà di questa città che ha tanto da proporre, che in maniera trasversale appare un fiore all’occhiello anche agli osservatori esterni…</span><br /><br />In questo, purtroppo devo deluderti, in quanto il mio punto di osservazione non parte dalla frequentazione assidua del territorio. E' un panorama che, avendo lavorato per molti anni altrove, conosco in realtà abbastanza poco. Però, dalla mia "turris eburnea", in cui accolgo collaboratori professionali e molti allievi, osservo il resto (torinese o meno) molto di più che un tempo, e ora ho quel minimo di mezzi e di esperienza per comunicare ciò che vedo nel modo in cui mi riesce meglio...<br /><br /><br /><span style="COLOR: rgb(51,51,153); FONT-WEIGHT: bold">Se ti è piaciuto Eterna Primavera vedi anche </span></span><a style="COLOR: rgb(51,51,153); FONT-WEIGHT: bold" href="http://chiaramarra.blogspot.com/2010/06/la-potenza-di-un-sussurro.html"><span style="FONT-STYLE: italic;font-family:trebuchet ms;" >A Praying Leaf...</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-64551649959956278412010-05-17T14:31:00.007+00:002010-07-12T07:29:33.016+00:00That Kind Of Love : Stefano Lorefice al passato remoto<p align="center"><br /><strong><object width="560" height="340"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Dc0zyHW--i8&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/Dc0zyHW--i8&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="560" height="340"></embed></object></strong></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Ormai lo avete capito, la voce di Ivo De Palma e le mille metamorfosi del linguaggio di Stefano Lorefice. Quindi è forse arrivato il momento che anche voi cominciate a conoscere questi testi da vicino, da dove cominciare? Beh, forse dalla pista di oggi vi darà una mano in questo direzione. </span></p><br /><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK2YyOSzhf9rtS47yqtkL9RzE4bzJD4nCIQQUD-eQDCmPDhdHuNDWvxvT1XRdw78Y_-2SGEDPZs0fJXFBvcCjS6ACurMVl1XZIe0IaHcykr4qwdfp0_ZugKV8h5vvXAdbpcWmJc6BVhrUo/s1600/1.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 149px; FLOAT: left; HEIGHT: 250px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5472256753662127570" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK2YyOSzhf9rtS47yqtkL9RzE4bzJD4nCIQQUD-eQDCmPDhdHuNDWvxvT1XRdw78Y_-2SGEDPZs0fJXFBvcCjS6ACurMVl1XZIe0IaHcykr4qwdfp0_ZugKV8h5vvXAdbpcWmJc6BVhrUo/s320/1.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">La scelta di quest’ultimo spoken word è un po’ un colpo di sorpresa, si tratta di una poesia, That Kind Of Love, risalente alla prima silloge di versi </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/5117732/prossima-fermata-nostalgiaplatz"><span style="font-family:trebuchet ms;">Prossima Fermata Nostalgiaplatz </span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">(Clinamen, 2002). </span></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Libro che fu un esordio fulminante con una ricerca ermetica tagliente, didascalica, succinta all’essenziale, poche righe, ma concetti iridescenti e senzati. Una decostruzione estrema a cui poi è seguita una lenta fioritura e linearità scandita da </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/5325516/Cosmo+Blues+Hotel+-+Stefano+Lo"><span style="font-family:trebuchet ms;">Budapest Swing Lovers </span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">e </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/8630877/Stefano+Lorefice+-+L%27Esperienz"><span style="font-family:trebuchet ms;">L'Esperienza Della Pioggia</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">. </span></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Un ermetismo tagliente e solitario all'epoca che qui Ivo rende più caldo e riscritto nella sottotrama del visual effect della modernità liquida di corpi fluidi e metrò, viaggi e manopole firmato da VjKar, un viaggio di videoarte suggestiva sempre in una chiave di rilettura personale che fa da cornice ad una narrazione da 'slow reading' capace di rendere meno ermetica la ricerca di una lirica a bruciapelo e con tanto di impatto didascali di sottotitoli in inglese dal valore estetico: una formattazione dall'impatto bombato e variopinto ben integrato all'interno del quadro d'immagine.</span></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Esperienza curiosa ne è tutto il contesto: arrivare alla lettura di Prossima Fermata Nostalgiaplatz dopo aver letto gli scritti più recenti, per me che ho seguito questa evoluzione letteraria fin dagli esordi è come assistere ad un Bolero al contrario, quello che ha percorso Ivo in un andirivieni temporale cominciato da Cosmo Blues Hotel, approdato all'ultimo </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/22575777/il-giorno-della-iena-stefano-lorefice"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il Giorno della Iena </span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">e balzato indietro nel tempo. </span></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Quello che segue in quest'intervista è il tentativo di riscoprirne questo viaggio atipico,all'indietro, dalla maturità agli esordi. </span></p><br /><p><strong><span style="font-family:trebuchet ms;">L'INTERVISTA </span></strong></p><br /><p><strong><span style="font-family:trebuchet ms;">1. Non solo un nuovo Lorefice, ma addirittura un salto nel passato remoto. Hai ripescato questi versi dalla sua prima raccolta di poesie Prossima Fermata Nostalgiaplatz. Una scelta coraggiosa per certi versi, con quella scrittura potente e minimalista oggi meno evidente. Come ti è venuta questa idea?</span></strong></p><p><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">La scrittura minimalista di Stefano mi ha sempre intrigato, anche perché spesso è confezionata con brani di parlato molto semplice, quindi li sento, e penso li senta chiunque, molto immediati. E' certo evidente, da parte dell'autore, il tentativo (riuscito) di accostarli in modo non banale, e questa disposizione ne è in un certo senso il valore aggiunto, la regia di Stefano sui suoi frammenti.<br /><br />Poi, devo dire che stavolta un input è arrivato involontariamente anche da te, allorché a proposito del video precedente avevi parlato di un sottofondo musicale un po' freddo. Visto che quello non lo trovavo propriamente tale, ho però raccolto la sfida, e per "Quell'amore...", anziché optare per un sottofondo convenzionalmente rarefatto, che avrebbe certo fatto la sua figura ma sarebbe stato una scelta un po' scontata, sono andato a cercarmi qualcosa di dichiaratamente elettronico, quindi certamente e insindacabilmente freddo. E devo dire che l'esperimento mi soddisfa, giacché proprio il contrasto tra sottofondo da un lato, e argomento e trattamento vocale dall'altro, mi pare ponga decisamente in risalto il contenuto.<br /><br /><strong>2. Hai percorso la lettura di Stefano in un viaggio all’indietro, prima Cosmo Blues Hotel poi le poesie mature de L’Esperienza Della Pioggia e Il Giorno Della Iena. Tornare a Nostalgiaplatz è un ‘viaggio del togliere’. Che sensazione ti ha dato questo esordio fatto di ricerca del minimalismo tra ermetismo spinto e non punteggiatura?</strong><br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Esattamente le sensazioni che ho appena descritto, e che mi hanno spinto a questa proposta. Trovo singolare che in questo caso l'arte del togliere riguardi più gli esordi che gli sviluppi maturi, giacché in molte altre arti (recitazione sicuramente) si impara a togliere, a cogliere e a trasmettere l'essenziale, un po' più in là con gli anni (anagrafici e artistici). Ma proprio per questo, come ho già avuto modo di dirti, sono piuttosto curioso dei prossimi sviluppi.<br /></span></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>3. Effetto lo fi, monopole e metafora del viaggio. Il video loop di questo spoken words è firmato da Vj Kar, ormai nota firma nelle tue scorribande. Com’è nato il concept? E’ il video adattato al testo o il contrario? </strong><br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Mah, in genere un video nasce sempre dall'audio, che quindi non va mai considerato il parente povero delle immagini, ma anzi l'elemento che, sommato in maniera efficace alle immagini, ne amplifica l'efficacia non in modo aritmetico, ma esponenziale. Mi serviva qualcosa che assecondasse la musica, più che le parole. In modo tale che i concetti espressi, e l'idea di amore che se ne trae, fossero collocati nella nostra realtà un po' frenetica, in cui si tende a perdere il senso di molte cose, e da cui il contatto e la complicità totale con chi amiamo sono beni da difendere assolutamente. I video loop di vj-kar erano l'ideale.</span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>4. Un surplus, stavolta. I sottotitoli in inglese, nulla da dibattere sulla traduzione mantenuta fedele all’italiano, ma è una scelta curiosa, come mai? </strong><br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Dal punto di vista delle immagini, sono un elemento grafico in più, che danza sulla musica insieme a tutto il resto. Stefano ha apprezzato molto che fossero in inglese trovando che, per così dire, "diffondessero il verbo" anche al di fuori della sensibilità degli italofoni. A me piaceva l'idea di dare comunque un input in più, specie a chi conosce l'inglese. La traduzione è complessivamente fedele ma rende alcuni concetti diversamente, quindi in certo modo arricchisce, quasi interattivamente, il testo.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>5. Voce calda, atmosfera fluida. C’è in un certo senso uno stile che cerca di rallentarne il taglio ermetico e renderlo più denso, vero?<br /><br /></strong>Sostanzialmente sì. Quando Stefano legge in pubblico se stesso è molto più secco ed essenziale. Io lavoro sui suoi materiali in modo un po' diverso, come è giusto e comprensibile che sia. Altre riflessioni su questo argomento sono nell'intervista in occasione della scorribanda precedente, </span><a href="http://chiaramarra.blogspot.com/2010/05/je-tai-dans-la-peau-il-reading-de-il.html"><span style="font-family:trebuchet ms;">cui vi rimando</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">.<br /><br /><strong>6. Stefano Lorefice e l’amore del pressappoco, l’amore relativo, è un’affinità elettiva ormai questo suo modo di scrivere e la tua voce. Dovessi scegliere, tu che lo hai sviscerato abbastanza, qual è il suo libro che ti ha soddisfatto maggiormente?</strong></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Resto molto legato a Cosmo Blues Hotel per due motivi. E' il libro che mi ha fatto conoscere (in senso letterario e personale) Stefano, ed è il primo suo testo che ho proposto come spoken words, anche se all'epoca non c'era youtube e quindi ne allestii una versione unicamente audio, che poi Stefano, tempo dopo, pubblicò su youtube con un'immagine fissa. Poi, pur nella tecnica ancora da raffinare e che trova nel suo ultimo lavoro, "Il giorno della iena", il degno compimento, Cosmo Blues hotel contiene alcuni "tipi umani" veramente deliziosi, che si prestano particolarmente ad essere scelti per una lettura pubblica, come infatti fu. </span></p><br /><p> </p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-71120814702756042902010-05-12T16:52:00.010+00:002010-07-12T07:29:52.488+00:00Je t'ai dans la peau: Il reading de Il Giorno Della Iena<p align="center"><span style="font-family:verdana;font-size:85%;"><object style="BACKGROUND-IMAGE: url(http://i3.ytimg.com/vi/bV7BmYS26wk/hqdefault.jpg)" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/bV7BmYS26wk&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/bV7BmYS26wk&hl=it_IT&fs=1" width="480" height="295" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></span></p><p><br /><br /><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">Stefano Lorefice… again.<br /><br />C’è spoken word e spoken word. Il trailer da promo commerciale e l’arte del reading.<br /><br />Stavolta si tratta di una dimensione pienamente suggestiva della recitazione immersa nella sua ambientazione.<br /><br />Ed ecco dunque che dopo </span><a href="http://chiaramarra.blogspot.com/2010/03/il-giorno-della-iena-il-book-trailer.html"><span style="font-family:trebuchet ms;">il book trailer de Il Giorno Della Iena</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> è tempo di sfogliarne le pagine con la voce. Come anni fa fece per il reading di CosmoBlues Hotel, Ivo De Palma tinge la sua voce di un tono ora sporco, materico, ora sussurrato in una delle sue performance più riuscite, in un connubio con la prosa di questo autore che ne rende uno stile di Ivo quasi inedito.<br /><br />Libro di frames e decostruzione quello di Stefano Lorefice, Ivo ne sceglie il personaggio del suicida innamorato della ballerina di Pigalle: una libera trasposizione in formato di monologo sul filo del telefono, una meditazione delay sul disincanto di un amore che finisce nel sarcasmo del dolore del ‘ ridere che precede lo schianto’ ed annessa filosofia tra un effetto slow di parole, musica ed immagine d’avant arrière penser.<br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Consiglio anche: il reading di Cosmo Blues Hotel: </span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></p><strong></strong><p><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><br /></span></p><p align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;"><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/-fbCqxzpG-U&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/-fbCqxzpG-U&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></span></p><p><br /><br /><strong><span style="font-family:trebuchet ms;">INTERVISTA </span></strong></p><b><p><span style="font-family:trebuchet ms;">1. E così anche tu hai scoperto le pagine della ‘Iena’, alla luce dei tuoi reading hai conosciuto i passi fondamentali che Stefano ha percorso per arrivare a questo romanzo di decostruzione, non convenzionale: conosci sia la raccolta di racconti Cosmo Blues Hotel che la sua ultima raccolta di poesie L’Esperienza Della Pioggia da cui nasce la sintesi di questo nuovo libro. Dammi un giudizio su questo suo esordio come romanziere tanto per cominciare…</span></b></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Mah, la struttura mi sembra piuttosto simile a quella di Cosmo Blues Hotel, anche se qui abbiamo un gioco meno immediato e un conseguente maggior approfondimento dello spessore dei personaggi. Direi che gli step che hai citato, passando attraverso il rigore del metro poetico, evidenziano una certa maturazione di stile. "Affino la tecnica" ebbe a dirmi poco dopo l'uscita del libro, quando ne parlammo. Il che fa presagire ulteriori, sicuramente interessantissimi, sviluppi.</span><b></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">2. Veniamo al tuo video. Questione di reading, hai avuto modo, anni fa di leggere in un circolo Arci di Torino gli stalci di Cosmo Blues Hotel, oggi ti ritrovi a contatto con un altro suo modo di fare prosa. Il tono della tua vocalità a contatto con questa situazione differisce dallo stile che abitualmente ti caratterizza. Scelta di stile? E quanto alla prosa? Cambia il grado di difficoltà della recitazione o è una questione di inquadratura differente?</span></b></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Beh, in autori come Stefano, capaci di rapide ed espressive pennellate, frammenti di prosa possono acquistare la stringatezza, e di conseguenza la forza e l'intensità, del verso poetico moderno, quindi non c'è poi tutta questa differenza, da parte dell'interprete. Se poi consideri che spesso la voce semplifica il verso poetico, e viceversa dona spessore al brano di prosa, capisci bene che il risultato vocale tende sempre a una via di mezzo, che in genere il pubblico (destinatario non necessario in sede di scrittura ma indispensabile in sede di marketing...) apprezza.</span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">No, qui la cosa diversa dal solito è che il brano non è semplicemente "letto" o "recitato", ma letteralmente messo in scena. Lo si evince da alcuni suoni accessori, come la cornetta del telefono e il tut-tut finale della linea. Quindi alla voce è stato aggiunto un lieve riverbero d'ambiente, come se ascoltassimo qualcuno parlare all'interno di una stanza. in più, trattandosi di un dialogo telefonico (mia licenza artistica, ché nel libro i due sono compresenti nello stesso luogo) presumibilmente avvenuto nottetempo o quasi, la voce è volutamente rilassata, un po' sporca, minimale.</span></p><b><p><span style="font-family:trebuchet ms;">3. Eppure ci sono alcuni passaggi, un po’ come questo, liberamente tratto dalla storia dell’uomo suicida e la ballerina di Pigalle, che hanno un che di poema in prosa. Il Giorno Della Iena è un libro pieno di personaggi e di situazioni a limite tra lirica e narrazione. Come mai ti ha colpito in particolare questo personaggio?</span></p></b><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Perché ci offre una sorta di monologo interiore, anche se in presenza di un interlocutore, che io ho voluto al telefono per omaggiare, nel mio piccolo infinitesimo, "la voce umana" di Cocteau. E perché è abbastanza staccato dal resto, quindi per la comprensione di quanto accade non è indispensabile conoscere altri particolari. </span></p><b><p><span style="font-family:trebuchet ms;">4. Uniquetune alle note e luci fredde al sound effect. Elogio dell’elettronica fredda e delle luci al neon… raccontami l’impostazione di questo ‘periodo blu’…</span></p></b><p><span style="font-family:trebuchet ms;">E' davvero strano che tu abbia notato freddezza dove io ho notato un certo calore, vagamente (ma neanche tanto) jazzato. Sicuramente, il brano abbonda di accordi in minore, particolarmente malinconici e quindi sottofondo adatto alle ultime parole del monologante.</span></p><b><p><span style="font-family:trebuchet ms;">5. Accennavo al reading al circolo Arci di CBH, ci sono novità quanto alla conferma di una riproposizione di un evento del genere per la promozione e la lettura de Il Giorno Della Iena?</span></p></b><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Questo è da chiedere a Stefano. Sospetto che, ai tempi, fosse cosa molto più semplice e immediata mettere in piedi un tour promozionale.</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-89506988373829273572010-03-14T08:42:00.026-01:002010-07-12T07:30:08.828+00:00Il Giorno Della Iena: il book trailer del romanzo di Stefano Lorefice<blockquote><br /><p align="center"><embed height="295" type="application/x-shockwave-flash" width="480" src="http://www.youtube.com/v/EOliRLA_zi0&hl=" fs="1&" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true"></embed></p></blockquote><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="COLOR: rgb(51,51,51)">Sempre bello rovistare nella libreria di Ivo De Palma. Ed ecco che torna una vecchia conoscenza al giro di boa: Stefano Lorefice con la sua penna metropolitana e graffiante e a tratti ermetica e ma dolce. </span><br /></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51);font-family:trebuchet ms;" ><?xml:namespace prefix = o /><o:p></o:p></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="COLOR: rgb(51,51,51)">Siamo al giro di boa, al primo romanzo, Il Giorno della Iena, pubblicato dopo sillogi poetiche e la raccolta di racconti </span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)" lang="FR"><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/5325516/Cosmo+Blues+Hotel+-+Stefano+Lo"><span lang="IT">Cosmo Blues Hotel</span></a></span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)">. Oserei dire, gioiellini di culto nel panorama dalla piccola editoria. </span><br /></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51);font-family:trebuchet ms;" ><o:p></o:p></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="COLOR: rgb(51,51,51)">Lungo il sodalizio De Palma – Lorefice, nato nel 2004 in un piccolo circolo Arci di Torino con Ivo alle prese con il reading abrasivo e graffiante del microuniverso della Milano marginal – metropolitana, che potete riscoprire </span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)" lang="FR"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=-fbCqxzpG-U"><span lang="IT"><span style="COLOR: rgb(0,0,255)">qui</span></span></a></span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)">. Poi il cambio di stile e la reunion sugli spoken words delle liriche di </span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)" lang="FR"><a href="http://http/spaghidautore.splinder.com/post/8630877/Stefano+Lorefice+-+L"><span lang="IT"><span style="COLOR: rgb(0,0,255)">L’Esperienza Della Pioggia</span></span></a></span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)">, la sua raccolta di versi ‘alpini e agresti’ lontano dalle logiche taglienti e sfuggenti che hanno caratterizzato la sua poetica in salsa blu di neon fin dai tempi di Prossima Fermata Nostalgiaplatz. </span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)"><o:p></o:p></span></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51);font-family:trebuchet ms;" ><o:p></o:p></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51)"><a href="http://profile.ak.fbcdn.net/object2/1568/44/n123842253423_4184.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 322px" border="0" alt="" src="http://profile.ak.fbcdn.net/object2/1568/44/n123842253423_4184.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Oggi dunque è tempo di romanzo, <strong>Il Giorno della Iena</strong> (Ed Eumeswil, pag 192, € 15.00) in uscita in libreria in questi giorni. Strappo un commento a Stefano circa ‘l’umore del romanzo’: metropolitano come Cosmo Blues Hotel o addolcito come L’Esperienza della pioggia? Una sintesi fra le due cose: ‘Il mood di Cosmo intreccia la Iena, e pure il mood de "L'esperienza della pioggia" in alcune parti. In fondo entrambi quei libri erano e sono parte dello stesso sentiero, per certi aspetti battuto da venti freddi e non usuali. Il giorno della iena è l'evoluzione. La storia è stratificata, s'immerge a spirale nella vicenda. Fino al giorno della iena. ‘ </span></span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)"><o:p></o:p></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51);font-family:trebuchet ms;" ><o:p></o:p></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51);font-family:trebuchet ms;" ><o:p></o:p></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="COLOR: rgb(51,51,51)">Sibillino ed enigmatico. Qualche indiscrezione in più la offre la casa editrice Eumeswil, ecco (ad oggi) tutto quello che si sa sulla trama : uno scrittore di testi per emittenti radiofoniche che vive col fantasma di un partigiano fucilato con la passione per la raccolta differenziata, un killer sofisticato, uno studente di lettere no global che distribuisce volantini per una catena global, un rosticciere che vuole importare porchetta a Londra con un nonno “avanti”, un uomo-pillola ed una ragazza dark, un suicida per una ballerina di Pigalle, un cornuto per colpa del gommista, e quattro filosofi criminali con un tizio di nome Iena, s’incontrano, si scontrano ed in alcuni casi s’ignorano…</span><span style="COLOR: rgb(51,51,51)"> <o:p></o:p></span></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51);font-family:trebuchet ms;" ><o:p></o:p></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51);font-family:trebuchet ms;" ><o:p></o:p></span></p><span style="font-family:trebuchet ms;">AGGIORNAMENTO: LA IENA E' </span><a href="http://www.spaghidautore.splinder.com/post/22575777/il-giorno-della-iena-stefano-lorefice"><span style="font-family:trebuchet ms;">qui </span></a><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51)"><br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="COLOR: rgb(51,51,51);font-family:trebuchet ms;" ></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong><em>L’INTERVISTA AD IVO DE PALMA<br /><br /></em>Ivo, Stefano Lorefice aggiunge sempre colori al camaleonte quando è la tua voce a dare vita alle sue parole. Un mood alla De Palma tutto originale, quasi inedito, meno limpido e più denso. Tanta ispirazione. Spiegami questo feeling.</strong><br /><br /><br />Credo che sia una questione di scrittura, che ispira parecchio per due motivi: da un lato è molto diretta, dall'altro sfugge, spiazza, perché sonda i margini della percezione... un po' come succede con la "visione eccentrica", cioè quando vedi meglio ai lati che non di fronte. Questo condiziona in senso favorevole anche l'interpretazione, che può sganciarsi dalle corde più convenzionali.<br /><br /><br /><strong>Questioni di linguaggi. Un conto è la recitazione di una poesia, un altro quello di un brano letterario, trovare un filo stringato e contestualizzato in un breve frammento. Come hai scelto il testo - citazione per questo booktrailer questa volta?</strong><br /><br /><br />Preciso subito che non ho ancora letto il libro, né ho avuto anticipazioni da Stefano o dall'editore. Quella frase, così come l'immagine di copertina, sono semplicemente quelle che il marketing legato all'imminente uscita del libro ha finora divulgato. Ma dare un certo respiro a un breve frammento è, in fondo, parte del mio lavoro...<br /><br /><br /><strong>Voce e immagini, un corollario di gioco forza, effetti contrastanti. La tua voce ferma e riflessiva e il treno in corsa del veloce scorrere delle snapshot...</strong><br /><br /><br />Il contrasto produce sempre effetti interessanti. Il veloce scorrere delle immagini tende a restituire il tipo di "visione marginale" di cui si parlava. Una vita vista con la coda dell'occhio, insomma! Ma in ciò che comunemente è trascurabile Stefano riesce a vedere, e a mettere a fuoco, la sostanza...<br /><br /><br /><strong>E in sottofondo un dark rock dei Katatonia...</strong><br /></span></p><br /><p><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;">E' una delle musiche consigliate per l'ascolto dallo stesso Stefano. Sapevo, quindi, di fargli cosa gradita inserendola in sottofondo al booktrailer. L'ho trovata particolarmente indicata al taglio serrato di montaggio che avevo in mente. L'ho riassemblata nelle parti, solo musicali, più interessanti, accorciandola fino alla lunghezza più indicata per il promo, perché facesse da sottofondo al parlato. Ma senza attenuarla troppo, in modo che il suo rapporto con il susseguirsi delle snapshot fosse chiaro.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>Ai tempi del libro di racconti Cosmo Blues Hotel (Edizioni Clandestine, 2004) hai avuto modo di approcciarti per la prima volta ad una lettura recitata di Stefano Lorefice in un piccolo Circolo Arci di Torino. E' un'esperienza che si ripeterà in occasione di questo nuovo libro?<br /><br /></strong>E' probabile, specie se la promozione toccherà i miei lidi.<br /></span></o:p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-63715767560653818462010-02-01T11:19:00.005-01:002010-07-12T07:30:40.443+00:00Ivo De Palma e gli spoken words di L'esperienza della Pioggia di Stefano Lorefice<p align="center"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/zCDDG3dFZLY&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/zCDDG3dFZLY&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" width="425" height="344"></embed></object></p>
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<br /><p align="center"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/7BkvAHQr8bc&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/7BkvAHQr8bc&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" width="425" height="344"></embed></object></p>
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<br /><p align="center"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/S3DcoY8xfGA&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=en_US&feature=player_embedded&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/S3DcoY8xfGA&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=en_US&feature=player_embedded&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" width="425" height="344"></embed></object></p>
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<br /><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Dopo i reading su Erri De Luca, le incursioni su You Tube del noto doppiatore </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ivo_De_Palma" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">Ivo De Palma</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> continuano sotto il segno degli Spoken Words:la sua recitazione in libertà da ogni personaggio, il suo lavoro secondo se stesso senza incasellamenti,quando il mondo di fuori può aspettare. Questa volta è un sondino nel panorama del sottobosco della letteratura indipendente a fare da protagonista a una recitazione in versi molto particolare.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Benvenuti nel mondo di Stefano Lorefice (ne avrà memoria chi già qualche anno fa leggeva i miei post sul blog </span><a href="http://www.spaghidautore.splinder.com/"><span style="font-family:trebuchet ms;">http://www.spaghidautore.splinder.com/</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">), nato sotto il segno dei più milanesi nomadismi metropolitani con le poesie di </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/5117732/Prossima+fermata+-Nostalgiapla" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">Prossima Fermata Nostalgiaplatz </span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">e </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/5247550/Budapest+Swing+Lovers-+Stefano" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">Budapest Swing Lovers</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">, Ivo De Palma mette in luce il suo lato più recente e maturo: la crescita e la maturazione di questo poeta nel tratto evolutivo dalla salsa al neon alla riscoperta dei valori delle origini racchiusi nella raccolta L’Esperienza Della Pioggia da cui nascono i tre video che vado a presentarvi. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><?XML:NAMESPACE PREFIX = O /><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0pt 10px 10px 0pt; FLOAT: left" alt="" src="http://c1.ac-images.myspacecdn.com/images01/9/l_db22b4e425bd9cd15147958f4dedfe30.jpg" />Come nasce questo connubio? - <em>Ho conosciuto Stefano anni fa, leggendo dal vivo alcuni suoi brani tratti da <a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/5325516/Cosmo+Blues+Hotel+-+Stefano+Lo" target="_blank"><span style="color:#666666;">Cosmo Blues Hotel.</span></a>- racconta Ivo De Palma - Arrivai nel localino (un circolo Arci) in cui i gestori mi avevano chiamato per leggere alcuni suoi brani, presentati da una giovane giornalista che teneva lì anche un corso di scrittura creativa. Arrivai con un minimo di impianto audio che mi ero portato, e un solerte giovanotto si offrì di darmi una mano a trasportarli di sopra, dove si sarebbe tenuto il reading. Quasi "en passant" mi disse: "sono l'autore". Ecco, lo conobbi così. Apprezzò molto la mia lettura, cui seguì anche uno dei miei progettini, allora solo audio (Youtube non c'era ancora), che collocai sul mio sito e che lui veicolò dappertutto attraverso il suo blog. Ma quella era prosa. </em></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">E qui Stefano Lorefice aggiunge: - </span><em><span style="font-family:trebuchet ms;">Un'amica comune che gestisce un locale a Torino dove si tengono dei reading, dopo aver letto Cosmo, mi propose di farlo avere ad Ivo...sai mai...e infatti il libro lo colpì; al punto che accettò di buon grado di leggerne alcune parti in pubblico...
<br />Beh, l'ho aiutato a portate l'amplificazione al piano di sopra, nel mentre gli ho detto che ero io quel tipo di cui leggeva parti del libro(era la prima presentazione di Cosmo Blues Hotel). Ovviamente, io sapevo già chi fosse, ma era la conoscenza della voce che ti si stampa in testa perché l'ascolti alla televisione. Mi ha molto colpito il suo modo di leggere le mie cose, e da lì non ci siamo più persi di vista, ed infatti poi sono nati alcuni progetti...alcuni realizzati (i video disponibili in rete) ed altri...si vedrà. Persona rara, e di valore; sia artistico che umano, e non è poco.
<br />Nel tempo la mia scrittura è avanzata ed il suo modo di interpretarla è avanzato di conseguenza e per necessità. C'è stima reciproca, e sincera. Sono percorsi umani che arricchiscono e danno la misura del valore di certe scambi artistici e di certe amicizie.</span></em></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Ma se quella di Cosmo Blue Hotel era una raccolta di racconti, di prosa, il verso poetico di Lorefice è sempre stato caratterizzato da un tratto non convenzionale. Dai metrò alla “logica del sedimento” del ritorno alle origini, il suo verso si ermetico e complesso: senza punteggiatura (apparente), ermetismo, nessun titolo. Graffiante e complesso per una recitazione ad alta voce, Ivo De Palma, ne crea prima in “La pioggia e altre esperienze…”, un viatico trasversale, per un’impostazione cangiante:ora sarcastica, ora dolce e cadenzata come una lettera progressivo pensare a voce alta fino ad esplodere in un magmatico tepore violento e sconsacrato,una tempesta che poi ritrova calma, un nastro tutto da scoprire. Un ésprit cangiante per antonomasia, un cromatismo variopinto. Un verso, una recitazione cantata che è come lo spartito di una fuga… E in fatto di sonorità, alla colonna sonora si riconferma come nello spoken su Erri De Luca, il progetto GianVigo firmato dal giovane polistrumentista Giampiero Timbro sulle note delle sue suite strumentali elettriche e pianistiche racchiuse in Absinth Piano E-Bow, un universo da concept metafisico che per Ivo è una piacevole conferma d’ispirazione. E Giampiero dichiara: - <em>credo che Ivo riesce bene a coordinare le emozioni che trasmettiamo e ad esprimerle. Gli ho girato qualche nuova composizione, ma nulla di ufficiale, ora sto pensando a sistemare il materiale che vorrei registrare in studio e che poi proporrò a qualche etichetta indie che crederà nel progetto.</em></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Altro effetto suggestivo è la scelta delle immagini, in realtà si tratta di fotografie scattate da Stefano Lorefice: - <em>il mio progetto fotografico si muove su più fronti, al momento sto preparando delle immagini da proiettare durante i miei reading, immagini che hanno un legame, anche solo epidermico, con quanto scrivo e con il mood del mio modo di leggere. Il titolo di questo progetto è "<a href="http://www.flickr.com/photos/61008775@N00/sets/72157616632760984/" target="_blank"><span style="color:#666666;">Mantras</span></a>". <img alt="" src="http://l.yimg.com/g/images/spaceball.gif" /><img style="MARGIN: 0pt 0pt 10px 10px; FLOAT: right" alt="" src="http://l.yimg.com/g/images/spaceball.gif" /><img style="MARGIN: 0pt 0pt 10px 10px; FLOAT: right" alt="" src="http://l.yimg.com/g/images/spaceball.gif" />Una volta ultimato questo progetto, farò letture un po' ovunque nello stivale. L'idea è quella di unire visività, parole e suoni. Le parole saranno prese da "L'esperienza della pioggia" (in ristampa in questi giorni) e dai nuovi testi inediti, alcuni dei quali interpretati da Ivo nei due video.</em></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">In quanto a drammaturgia, nel secondo video Suburban Prayer raffiora una vesta da “memoria del sottosuolo” oscura e illuminante, come una falena contro la luce in cerca d’amore. Più cupa, più intensa, miscelata con un un nuovo ulteriore elemento: i frame video loop di </span><a href="http://www.myspace.com/vjkar" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">Vj Kar </span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">dal mood fluorescente. Straordinariamente differente dal primo video considerando che entrambi hanno come matrice lo stesso libro. Versi poetici interpretati in una miscellanea patchwork di suggestioni. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">E se Surbuban Prayer è l'anoima fosca e ombrosa di questo reading, la dolcezza più profonda emerce nell'ultimo tributo, <em>Remainders (reminders) Of... Love..., </em>una velata e tenerissima dichiarazione d'amore sulle immagini del book di Giuliana Mendez.
<br /></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Insomma, un De Palma dai mille volti in un tempo ristretto e un nome da scoprire per chi non l’ha già fatto quello di Lorefice. Ma approfondiamo ancora di più questo progetto attraverso l’intervista a Ivo,ideatore di questo simposio artistico: </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;"><strong>1. Come mi hai già dichiarato, il tuo primo incontro con Stefano Lorefice è stata un reading en passant di Cosmo Blues Hotel. Eppure una qualche aurea particolare ti ha colpito, cosa ti ha spinto di nuovo sulle sue tracce per affrontare L’Esperienza Della Pioggia?</strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;">Io e Stefano non ci siamo mai persi di vista, da allora. Avevamo anzi progettato uno spoken words itinerante, basato naturalmente sui suoi testi, che poi, causa problemi miei personali, non fu possibile concretizzare. Nel frattempo, la sua vena compositiva maturava, fino a tornare a piegare la sua voce, e di conseguenza anche la mia, ad una qualche forma di metro, molto libero nella scansione, ma indubbiamente più denso quanto a spessore: il famoso “significato che sta nell’accumulo”, citato dallo stesso Stefano in un suo passaggio. Da un lato mi ha complicato la vita, perché il rigore secco del verso poetico è infinitamente più difficile da interpretare, rispetto al realismo linguisticamente vario e sovrabbondante della prosa. Dall’altro, me l’ha semplificata, perché l’universo espressivo dei giovani e/o giovanissimi metropolitani comincia a farsi un po’ distante dalla mia sensibilità di ragazzo del ’62... Mi ero divertito un sacco a interpretare dal vivo quei passi di Cosmo Blues Hotel, ma già allora mi faceva un po’ specie dar voce ai 20/25enni... diciamo che mi trovo più a mio agio dai 30/35 in su! Oppure, decisamente sul verso poetico di Stefano, che ha spessore e valenze più generali, quindi è, per così dire, senza età.
<br /></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;"><strong>2. La poesia ai tempi di Lorefice: nessun titolo, nessuna lettera maiuscola, qualche scarna virgola…questa la “scenografia-madre”.Per te, L’Esperienza Della Pioggia, la sua terza raccolta poetica, è stata la prima esperienza con la sua scrittura in versi. Come ti ha lasciato inquadrare e incanalare l’impronta ritmica della tua impostazione recitativa?</strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;">Come detto, non è stato un approccio facile. Un conto è la lettura mentale, l’analisi del testo da un punto di vista eminentemente strutturale. Da questo punto di vista la ricerca di Stefano è chiara e, mi sembra, decisamente pregevole nei suoi esiti. Tutto un altro conto è mettere i versi alla prova della scansione ad alta voce, procedura che ritengo auspicabile non solo per ovvi motivi professionali, ma anche perché la voce è stata per secoli il principale strumento di trasmissione di intrattenimento e cultura (la seconda, spesso, con la scusa del primo...), rimpiazzando talvolta più che egregiamente la scrittura, che non tutti (per non dire quasi nessuno), tra gli antichi fruitori, avrebbero potuto leggere. La battaglia che ingaggio coi versi di Stefano sta nel tentativo di assecondarne l’essenzialità senza rinunciare a un certo trasporto interpretativo. Stefano scrive in modo diverso da come io usualmente recito, ma dal momento che il mio intervento arriva dopo, è chiaro che sta a me trovare la giusta quadratura.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;"><strong>3. Approfondiamo il tuo aspetto recitativo. E’ vero che il libro crea un climax dalla città al ritorno al locus amoenus della natura e degli affetti, ma tu ne crei un patchwork più complesso. “La Pioggia E Altre Esperienze…”, mi appare come una missiva in corso di scrittura. La tua impronta ora sarcastica, poi quasi dal volto del nemico, poi riflessivo, lineare, dolce. Il tutto complice anche di un tuo viaggio trasversale tra vari momenti di queste pagine del libro. Spiegami meglio tutta questa architettura vocale e dello script che ti sei prefisso.</strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;">Si parte da uno dei momenti più belli e interessanti della poetica di uno scrittore: quello in cui decide di dare le coordinate entro cui si muove, di spiegare, in buona sostanza, perché fa poesia, come gli viene questa urgenza e magari anche in che modo, materialmente, la soddisfa. Il resto, nel breve spazio concesso da un progetto del genere, vorrebbe condensare alcuni dei temi ricorrenti nella produzione di Stefano: il rapporto con la strada, e con i personaggi e le situazioni che la popolano, e una certa visione, tutt’altro che ottimistica, della deriva totale nella quale siamo impegolati, e di cui prima o poi si dovrà rendere conto, almeno moralmente, alle generazioni che verranno. In ultimo, ciò che hai definito il “locus amoenus” della natura e degli affetti. Non proprio un “lieto fine” consolatorio, che non è nelle corde di Stefano, ma una sorta di recupero di concretezza e di senso di cui ognuno di noi ha estremo bisogno.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;"><strong>4. Una sottolineatura ulteriore, non trascurabile, molto tua. Hai inserito quasi a metà, quell’inserto della tua voce a mo’ di telegiornale. Parli di una donna stuprata sotto la pioggia. A seguire il flusso delle parole sembra una sorta di interiorizzazione della colpa, come se impersonassi la maschera del personaggio del carnefice.Spiegami.</strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;">La maschera del carnefice l’ho fatta impersonare allo stesso Stefano. In quella sequenza visiva, piuttosto convulsa, appare per ben tre volte un occhio inquietante, di un volto che vediamo solo per metà, quasi nascosto dietro uno stipite e che sembra osservare furtivamente la donna che appare nelle immagini, prima di assalirla. Quella è una delle fotografie più raggelanti di Stefano (che a quanto mi risulta è buono come il pane, sia ben chiaro!). La mia voce, corretta in mix come se provenisse da un radiogiornale, parla della vicenda in modo abbastanza distaccato, dandola quasi per scontata, e riferendo di commenti che vertono su quanto sia immorale una violenza carnale sotto la pioggia, come se in altre circostanze non lo fosse altrettanto. Insomma, uno spaccato di quanto abbiamo ormai fatto l’abitudine anche al peggio.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="color:black;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><strong>5. A Suburban Prayer, per quanto mi sembra è nata all’improvviso. In maniera lampante. Il mood è strettamente gotico, così diverso dal precedente.Trattandosi di un progetto tratto dalla stessa raccolta poetica, come nasce questa doppia anima?</strong></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="color:black;"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong></strong><o:p></o:p></span></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="color:black;"><span style="font-family:trebuchet ms;">L’anima “gotica” di questa appendice è stata influenzata principalmente dalla trascinante colonna sonora di Giampiero. Fino a questo momento avevo utilizzato i suoi brani più tranquilli, cioè più congeniali a fare da sottofondo alla recitazione vocale. Questo brano, invece, non ne voleva sapere di restare “sotto”, ma pretendeva con prepotenza di imporsi sull’evento. Questo ha determinato anche la scelta di immagini meno statiche, e di un montaggio più serrato. Quanto ai testi, sono tornato alla strada, ai viali, ai sobborghi e ai sotterranei spesso cantati da Stefano, ma serviva un’idea più perentoria per poterli stendere su un sottofondo così incalzante. Da qui, il taglio declamatorio a mo’ di “preghiera suburbana” (più che “gotica”, decisamente “infernale” direi...), anche qui con l’auspicio finale in una sorta di ruolo salvifico della poesia (purché legata alla vita vera) e dell’innocenza ritrovata (“amore è sapere arrossire...”).<o:p></o:p></span></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="color:black;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><strong>6. Come dire? Parlando di Remainders (Reminders) Of...Love...,questa chimica, questa rimanenza del cuore, sembra celare un sentimento tanto coinvolto ed indizzato.Non è forse vero? con Giuliana c'è del tenero...</strong></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="color:black;">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;">Non ti sbagli...Trovo che dire a una donna che è unica con le parole di Stefano, così apparentemente minimali e "low profile", sia molto bello.E il brano di Giampiero, di recentissima composizione, era davvero l'ideale. Le parole, apparentemente, minimizzano. La musica invece, un po' "lisergica", trasfigura. E la voce è lì in mezzo, a fare, come al solito, da sponda...</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="color:black;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><strong>7. Al trittico De Palma – Lorefice – Timbro, qui si aggiunge una new entry, si aggiunge Vj Kar che firma i video loop. Com’è nata questa idea?</strong></span></span></p><p class="MsoNormal"><strong><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;">Cercavo immagini in movimento, possibilmente sotterranee, tipo metropolitana. E ho lanciato una ricerca. Sono arrivato al sito di questo interessantissimo videoartista catanese, che rende disponibili gratuitamente, per il download, alcuni suoi “video loop”, accontentandosi di essere citato tra le fonti, cosa che non ho avuto alcun problema a fare. Ho trovato i suoi materiali molto pertinenti per il progetto.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;"><strong>8. Parlando in generale, Stefano Lorefice è un valido esponente di quel macro mondo italiano della piccola editoria. Tu come giudichi questo settore?</strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;">Un serbatoio di novità potenzialmente interessantissimo, purtroppo penalizzato sia in fase promozionale (la tiratura per titolo è la metà di quella media delle grosse case editrici, e d’altronde se nessuno richiede il libro non può essere che così), sia in fase distributiva (rotazione a magazzino e presenza sul punto vendita molto basse). Un circolo vizioso che allontana gli investimenti sui progetti editoriali alternativi. Ma mi rendo conto che non dico nulla di nuovo, né per questo, né per altri settori... </span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;"><strong>9. Dopo l’editoria indipendente, parliamo anche della musica underground. Continui ancora la tua esperienza di questi tuoi video-reading su You Tube accompagnato dalle musiche di Giampiero Timbro. Una piacevole conferma insomma?</strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;">Sì. ho già chiesto a Giampiero ulteriori composizioni, quindi prima o poi mi rifarò vivo con qualcos’altro. Colgo l’occasione per ringraziare Stefano e Giampiero per la disponibilità dei loro materiali, davvero preziosa per questi piccoli eventi.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000000;"></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><link rel="File-List" href="file:///C:\DOCUME~1\PROPRI~1.HWN\IMPOST~1\Temp\msohtmlclip1\01\clip_filelist.xml"><link rel="themeData" href="file:///C:\DOCUME~1\PROPRI~1.HWN\IMPOST~1\Temp\msohtmlclip1\01\clip_themedata.thmx"><link rel="colorSchemeMapping" href="file:///C:\DOCUME~1\PROPRI~1.HWN\IMPOST~1\Temp\msohtmlclip1\01\clip_colorschememapping.xml"><style type="text/css">
<br /><!-- /* Font Definitions */ @font-face {font-family:"Cambria Math"; panose-1:2 4 5 3 5 4 6 3 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:roman; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:-1610611985 1107304683 0 0 159 0;} /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-unhide:no; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman","serif"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} .MsoChpDefault {mso-style-type:export-only; mso-default-props:yes; font-size:10.0pt; mso-ansi-font-size:10.0pt; mso-bidi-font-size:10.0pt;} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --></style></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="color:black;"><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="color:black;"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>10. L’idea di queste tue brevi incursioni recitative in formato You Tube si è rivelato come una piccola miniera artistica. Che sensazioni ne trai da questa esperienza artistica, fuori le righe, non commerciale, tutta tua? Continuerai?</strong><o:p></o:p></span></span></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">
<br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;">Certamente, anche se mai con la frequenza che vorrei. Ma ritengo esperienze del genere come vero e proprio ossigeno per la mia mente, quindi cercherò, tra un impegno e l’altro, di non farmele mai mancare. Le considero un lusso che talvolta posso permettermi. Potessi anche viverci, sarebbe davvero fantastico!! </span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p><strong>LINK</strong></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:black;"><o:p><strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></strong></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="color:#000000;"><strong>.: IVO DE PALMA </strong></span>
<br /></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">sito ufficiale: </span><a href="http://www.ivodepalma.it/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">www.ivodepalma.it</span></a><span style="color:black;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/19800188/Ivo+De+Palma+legge+Erri+De+Luc" target="_blank"><span style="color:black;"><o:p></o:p></span></a><span style="color:black;"><o:p><a href="http://www.youtube.com/user/IvoDePalma" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">il canale su You Tube </span></a>
<br /></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#666666;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/19800188/Ivo+De+Palma+legge+Erri+De+Luc" target="_blank">Valore: Lo spoken word su Erri De Luca</a></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:black;"><o:p>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;"></span></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#666666;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:#000000;"><strong><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p>.: STEFANO LOREFICE</o:p></span></strong></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:black;"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;">blog ufficiale: </span><a href="http://cbh.splinder.com/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">www.cbh.splinder.com </span></a>
<br /></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:black;"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;">Il progetto </span><a href="http://www.flickr.com/photos/61008775@N00/sets/72157616632760984/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">Mantras su Flickr</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">
<br /></span></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:black;"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;">Cosmo Blues Hotel: </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/5325516/Cosmo+Blues+Hotel+-+Stefano+Lo" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">recensione e intervista a Stefano Lorefice</span></a></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:black;"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;">L'Esperienza Della Pioggia:</span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/8630877/Stefano+Lorefice+-+L%27Esperienz" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;"> recensione e intervista a Stefano Lorefice</span></a></o:p></span></p>
<br /><p class="MsoNormal"><span style="color:#666666;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:black;"><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="color:black;"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong><span style="color:#000000;">.: GIAMPIERO TIMBRO </span></strong>
<br /></span></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">sito ufficiale: </span><a href="http://www.gianvigo.it/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">http://www.gianvigo.it/ </span></a>
<br /></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Absinth Piano E-Bow: </span><a href="http://www.degnidinota.splinder.com/post/18591725/Absinth+Piano+E-Bow+001+-+Gian" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">recensione e intervista sul progetto GianVigo</span></a></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;"></span></p><p class="MsoNormal">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;"></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="color:#000000;"><strong>.: VJ KAR</strong></span>
<br /></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">My Space: </span><a href="http://www.myspace.com/vjkar" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#666666;">http://www.myspace.com/vjkar</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> <span style="color:black;"><o:p></o:p></span></span></p>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-14356705321231266812010-02-01T11:15:00.002-01:002010-07-12T07:31:01.714+00:00Mia Fosca Signora: alla scoperta di Lady Alexandra Borgia sulla voce di Ivo De Palma<div align="center"><embed height="344" type="application/x-shockwave-flash" width="425" src="http://www.youtube.com/v/yihbdALHWuY&hl=" fs="1&" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always"></embed></div>
<br />
<br /><p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;"><span style="font-family:trebuchet ms;">Nella scrittura, la poesia si annida ovunque oltre le pagine stampate e dunque anche l’universo liquido del web sforna i suoi degni frutti. Vestigia gotiche e grafiche preraffaellite fanno da riva all’universo di Lady Alexandra Borgia, vita da avatar della scrittrice e disegnatrice Marilena Frigiola che si dedica con piacere a estemporanee letterarie sul suo forum </span><a href="http://diariodicorte.forumcommunity.net/"><span style="font-family:trebuchet ms;">Diario Di Corte</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">. <<nel>> questo il tratto ricorrente del suo intenso versante <em>on line</em> dove lavora alle pagine di Amor Sacrilego, una versione fantasy-storica ispirato al dramma di Cesare e Lucrezia Borgia,ovvero, un' estrapolazione del romanzo sono Le memorie di una Strega, dove appare un'Alexandra gothica plagiata dalle forze oscure ma piegata dall'amore.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;"><span style="font-family:trebuchet ms;">Marilena Frigiola è nata nel 1975 a Laterza, lavora anche per Mondadori. Lasciamo a voi il piacere della scoperta, magari partendo dalle rime di </span><a href="http://edwardandbella.forumcommunity.net/?t=27921130"><span style="font-family:trebuchet ms;">Mia Fosca Signora: Vampire’s Eternity</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> che tinteggia Eros e Thanatos sotto le sembianze di un vampiro tra passione e struggente logorio di un amante inconsapevole che</span></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="font-size:100%;"><img style="MARGIN: 0pt 0pt 10px 10px; FLOAT: right" alt="" src="http://img140.imageshack.us/img140/1103/untitledstitched09md5gm6.jpg" width="263" height="268" /></span><span style="font-size:100%;"> si sfibra in un amore inevitabile ed estremo, tra senso onirico e oscura quotidianità macchiata di spettrale, tutto volto a rappresentare la preghiera che Edward Cullen rivolge alla sua Eternità.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;">
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;"><em><span style="color:red;"><span style="color:#003366;"><span style="font-size:0;"></span><span style="font-family:trebuchet ms;">“… Chi sei davvero, mia fosca signora?
<br />Una sirena d'Oriente?
<br />Una Dea del Nord, vestita di lusso e d'eternità?
<br />Appari triste ai miei occhi
<br />e tristi sono anche le tue labbra
<br />perché tu sei il seme della chiaroveggenza
<br />e sostituisci la vita degli uomini
<br />con una morte apparente.
<br />Non ti ho mai desiderata.
<br />E sei venuta a prendermi.
<br />Ho lottato contro di te
<br />fino a barattarmi le unghia col fuoco
<br />e tu mi hai vinto
<br />usando sciabole da battaglia
<br />e pallottole d'uva nera…”
<br /></span></span></span></em></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;"><span style="font-family:trebuchet ms;"><em><span style="color:red;"></span></em><strong><span style="color:red;"><?XML:NAMESPACE PREFIX = O /><o:p></o:p></span></strong></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:100%;">Il video qui allegato, rappresenta la performance vocale di Ivo De Palma su questo testo, una forma d’arte tanto desiderata dalla stessa autrice. Scopriamo meglio cosa ne pensa Ivo De Palma in proposito. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>Onirico nel quotidiano, <span style="font-size:0;"></span>questo il tratto di Mia Fosca Signora. Sei tu a plasmare la planimetria dello script dei video, la selezione i tratti chiave, come avviene questo editing per la recitazione?
<br /></strong>
<br />Può sembrare paradossale, ma in casi del genere si parte sempre dal sonoro, confezionando qualcosa che, all'occorrenza, possa comunque stare in piedi anche e soltanto come evento audio. Poi, sulla scansione musicale, contrappuntata dalla voce recitante, che diventa quasi uno strumento solista, si distende e si scandisce la sequenza delle immagini, arricchendole successivamente di effetti particolari. Qui l'aspetto onirico è comunque prevalente, e questo permette di presentare immagini pertinenti al tema in modo tale che non siano mai troppo banali e didascaliche. Naturalmente, nel chiaro intento di rendere fruibile il video al pubblico più ampio, ho evitato di eccedere nella carica erotica di alcune immagini, che avrebbe potuto anche essere un po' più spinta.
<br />
<br />
<br /></span><strong><span style="font-family:trebuchet ms;">Fascinazione direi. In un modo o nell’altro,per lavoro o per passione, il gotico ti ha contagiato, Lady Alexandra Borgia il book trailer di </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/20503076/I+7+Demoni+Reggenti+-+Tamara+D"><span style="font-family:trebuchet ms;">Tamara Deroma</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> e lo stesso Hades,così uguali e così diversi, tutti hanno un tratto lugubre, oscuro… eppure un tema così ricorrente riesce a farti districare le qualità vocali e recitative in maniera così disparata. E’ qualificabile una ragione a tutto questo?
<br /></span></strong>
<br /><span style="font-family:trebuchet ms;">Le differenze interpretative sono imposte innanzitutto dalla tipologia di evento artistico cui si vuole dar vita: il reading poetico, il promo artistico/commerciale, il cartone animato giapponese e quella sorta di "preghiera" metropolitana che era "</span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=7BkvAHQr8bc&feature=player_embedded"><span style="font-family:trebuchet ms;">A Suburban Prayer</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">", per completare il quadro "gotico" delle mie ultime scorribande, sono situazioni artistiche completamente differenti, ognuna delle quali ha le proprie modalità e convenzioni, anche in relazione all'uso della voce. Non so da che cosa dipenda il comun denominatore, a vario titolo "infernale": sarà perché effettivamente gli ultimi anni, per me, sono stati un po'... movimentati!
<br />
<br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>È stata Lady Alexandra Borgia in persona,alias, Marilena Frigiola a chiederti di recitare questo suo estratto letterario. Anche dopo la tua esperienza più che ventennale nel tuo settore, inorgoglisce, emoziona sempre realizzare un desiderio come questo?
<br /></strong>
<br />Sì, è un'esperienza che mi gratifica sempre. Nel caso di Marilena/Alexandra, recitare qualcosa di suo era un regalo che le avevo promesso da tempo, ma che poi avevo dovuto trascurare per lasciar spazio ad altri impegni di lavoro. Caso ha voluto che lei pubblicasse quello scritto proprio in un momento in cui ero più libero del solito, quindi non mi sono fatto scappare l'occasione... </span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-84290720847900513822010-02-01T11:12:00.004-01:002010-07-12T07:31:20.751+00:00Mattia Apuleo: quando nasce un cortometraggio<p align="center"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/behVEdgyNj8&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/behVEdgyNj8&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object></p><br /><br /><br /><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S’intitola L’Ultima Opera, ma curiosamente siamo al principio, è il cortometraggio d’esordio di Mattia Puleo scritto in collaborazione con Angelo Calarco. </span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Mattia è quello che si dice un giovane dalle idee chiare. Porta in scena un corto che stilisticamente ha un grande ritmo tra il tragico e il sarcasticamente commediante: figlia disperata e nipoti in cerca di eredità orbitano intorno al feretro del compianto defunto. Una “situation” che ricorda il surrealismo di Kusturiça. Dove andrà a finire il rullo compressore di questo corto? A voi scoprirlo. </span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Intanto Mattia,22 anni, fresco di una scuola cinematografica torinese, concorre con L’Ultima Opera alla selezione per l’ammissione al <span style="LINE-HEIGHT: 115%"><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3LmNzYy1jaW5lbWF0b2dyYWZpYS5pdC8=">Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.</a></span> </span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Intanto, un gran bello spunto sul tema di questo corto, ce lo da Ivo De Palma, che, con i suoi assodati ferri del mestiere, conosce i mille volti del lato tecnico di questo mondo. Ne approfittiamo per una conversazione – lezione su come si fa per creare un trailer, come quello messo a punto per Mattia a cui va un caro in bocca al lupo. </span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>1.Dom</b><b>a</b><b>nd</b><b>a meramente tecnica</b><b> sul “mini contro micro”. Un corto che si rispetti </b><b>è già di per sé un compressore di idee in u</b><b>na pillola c</b><b>reativa. Come si fa a crearne addirittura un trailer riassuntivo ma senza spoiler che faccia breccia senza nulla togliere al senso inedito del film?E su M</b><b>attia, cosa ti ha colpito del suo senso artistico per farne ogge</b><b>tto di una tua "scorribanda"? </b></span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><u><span style="font-family:trebuchet ms;">(Ivo De Palma)</span></u></p><div style="TEXT-ALIGN: center"><a title="ivo di Chiara Marra, su Flickr" href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3LmZsaWNrci5jb20vcGhvdG9zL2NoaWFyYW1hcnJhLzM1NzM2NDY5NDgv"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img alt="ivo" src="http://farm4.static.flickr.com/3416/3573646948_9083c43b49.jpg" width="500" height="375" /></span></a></div><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Nella presentazione del trailer ho indicato ciò che, secondo me, depone a favore di Mattia, Idee chiare, basi tecniche approfondite e ferrea volontà di lavorare fin da subito con troupe, cast e post-produzione di qualità professionale, ecco che cosa mi ha colpito del progetto. E' sicuramente stata un'esperienza che Mattia ha vissuto entusiasticamente, tanto da confidarmi, poco prima del doppiaggio, che in quei tre giorni di ripresa ha davvero capito che cosa vuol fare nella vita.<br />La mia scorribanda prosegue il filone trailer, che devo dire mi piace molto, anche perché come al solito li concepisco e realizzo interamente, dal testo alla registrazione della voce, alla selezione, elaborazione e montaggio dei materiali video tratti dal film.<br />Realizzare un trailer, come d''altronde un book-trailer, significa raccontare quella storia in altro modo, molto più sintetico. significa andare al cuore della trama, ed estrapolarne pochi tratti distintivi, meglio se contrastanti. Considerando che ogni storia degna di essere raccontata vive su un problema da risolvere o su due posizioni che giungono allo scontro, chi confeziona il trailer deve saper cogliere e isolare tali elementi proponendoli in modo accattivante. Ovviamente, è fondamentale non fare spoiler, cioè non rivelare il finale e nel caso di un corto è effettivamente ancora più difficile.<br /><br /></span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><b><span style="font-family:trebuchet ms;">2. Tu che di lavoro d'équipe ne sai qualcosa,questo è un quid che rientra nel realismo lavorativo di un mestiere che vuole intraprendere Mattia. Quindi ci vuole tecnica ma anche quella disponibilità umana, quella pazienza al lavoro di gruppo, questo detto in soldoni, puoi spiegarmi più dettagliatamente?<br /><br /></span></b></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il lavoro di gruppo, un po' in tutti gli ambiti e quindi anche su un set cinetelevisivo, è condizionato, nel bene e nel male, dalle dinamiche collettive. Il "capobranco" deve essere riconoscibile, indipendentemente dal fatto che sia alle prime armi. E' il punto di riferimento che deve poter godere, mantenendola per tutto il corso delle riprese, della fiducia e della massima collaborazione di troupe e cast. Deve essere sicuro di poter avere l'ultima parola, anche quando discute una determinata scelta con un professionista magari più navigato, ma che in quell'occasione non ha funzioni di responsabilità. Il set è come un cantiere in miniatura, a meno che non tu stia girando Ben Hur, allora è anche più grosso!! Il regista, nel caso di produzioni low budget come questa, non dispone di una pletora di assistenti. Sono indicativi i nomignoli con cui il gergo cinetelevisivo angloamericano designa, per esempio, i trovarobe, cioè "runner", o gli assistenti specializzati, che in un film importante possono essere anche decine, cioè i "best boy". Sono, in tutto e per tutto, dei "problem solver", e quando mancano per motivi di budget, il povero regista deve saperne farne le veci. Troupe e cast artistico si fidano di chi ha le idee chiare, ancorchè eventualmente discutibili, quindi guai a dare l'impressione di andare, come si suol dire, "a muzzo". La pazienza e una certa propensione al sacrificio sono altre doti che il cinema, specie agli inizi, richiede e in ogni caso affina in chi lo coltiva. Già solo impiegare tre giorni per fare l'upload del tuo corto sui server intasati di un'istituzione che lo ha richiesto può essere parecchio snervante, figuriamoci tutte le varie ed eventuali rogne che possono capitare prima, durante e dopo le riprese!<br /><br /><b>3.Riguardo all'aspetto recitativo, ma più diffusamente, diciamo così, "anti-spoiler" per un trailer come questo, come si combina la scelta dello stile vocale e del registro linguistico?</b><br /></span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Bisogna imbroccare il testo giusto, perché è la sua tessitura che dà allo speaker le coordinate vocali per interpretarlo. Altra cosa importante è la musica, che oltretutto scandisce il montaggio e sicuramente mette lo speaker nel "mood" giusto. Ma, naturalmente, occorre una tecnica vocale in grado di lavorare sulle minime sfumature, e di aderire a un preciso standard, artistico e commerciale insieme.<br /><br /><b>4. E da osservatore attento e privilegiato in quanto vicino al tuo settore lavorativo, che te ne pare della scena italiana del corto così pregnante ma ancora scevro di canalizzazioni in luce al grande pubblico, salvo, a dirla tutta, quella perla bianca di </b><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3Lm1lZGlhc2V0Lml0L2JyYW5kL2NhbmFsZTUvcHJvZ3JhbW1hL3NjaGVkYXByb2dyYW1tYV8zMi5zaHRtbA==">Corto 5<span style="color:#000000;"><b> </b><span style="FONT-WEIGHT: bold">di qualche anno fa?</span></span></a></span></p><p style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt" class="MsoNormal"><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3Lm1lZGlhc2V0Lml0L2JyYW5kL2NhbmFsZTUvcHJvZ3JhbW1hL3NjaGVkYXByb2dyYW1tYV8zMi5zaHRtbA=="><span style="color:#000000;"><span style="FONT-WEIGHT: bold"><br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></span></a></p><span style="font-family:trebuchet ms;">Così come a teatro il vero problema è portare la gente in sala, indipendentemente dalla qualità dello spettacolo (e infatti hai spettacoli bellissimi visti da quattro gatti, e cose assolutamente mediocri che fanno il tutto esaurito...), in ambito cinetelevisivo il vero problema è veicolare il tuo materiale al di là dei festival (molti dei quali non lo accettano più se già visto altrove). Rispetto ai miei tempi, ora c'è l'opzione internet, che probabilmente dovrebbe essere sfruttata un po' di più, visto che le emittenti televisive sono così avare di spazi. Ma forse su questo lo stesso Mattia potrà essere più esauriente... </span><p class="MsoNormal"></p><span style="font-family:Verdana;"><span style="font-family:trebuchet ms;">www.ivodepalma.it</span> </span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-133334057534206412009-08-29T16:16:00.009+00:002010-07-12T07:31:36.294+00:00Ancora una volta sulle orme di De Luca<p align="center"><object width="560" height="340"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/PA-1-NxJk74&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/PA-1-NxJk74&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="560" height="340"></embed></object></p><br /><br /><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="left"><i><span style="font-family:Times New Roman;"></span></i></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="center"><i><span style="font-family:Times New Roman;"></span></i></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="center"><i><span style="font-family:Times New Roman;">“Non quelli dentro il bunker,<br />non quelli con le scorte alimentari, nessuno di città,<br />si salveranno indios, balti, masai,<br />beduini protetti dal vento, mongoli su cavalli,<br />e poi uno di Napoli nascosto nel Vesuvio,<br />e un ebreo avvolto in uno sciame di parole,<br />per tradizione illesi dentro fornaci ardenti.<br />Si salveranno più donne che uomini,<br />più pesci che mammiferi,<br />sparirà il rock and roll, resteranno le preghiere,<br />scomparirà il denaro, torneranno le conchiglie.<br />L’umanità sarà poca, meticcia, zingara<br />e andrà a piedi. Avrà per bottino la vita,<br />la più grande ricchezza da trasmettere ai figli.”<?xml:namespace prefix = o /><o:p></o:p></span></i></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><o:p><span style="font-family:Times New Roman;"></span></o:p></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"><br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;">Terzo spoken words per Ivo De Palma tra le liriche di Erri De Luca. Armageddon a fuoco lento della cultura occidentale, nei versi di Dopo un sussurrato e profetico disfacimento dei canoni dell’Occidente a fare da protagonista. Elogio al terzo mondo incontaminato e allo s</span><a href="http://vaccaricarlo.files.wordpress.com/2008/09/erri-de-luca.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 301px; FLOAT: left; HEIGHT: 198px" border="0" alt="" src="http://vaccaricarlo.files.wordpress.com/2008/09/erri-de-luca.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">tesso tempo meticcio simbolo di una condizione umana allo stato brado. Un’apologia ai mondi remoti, quasi di pasoliniana memoria. </span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Una cosmologia e un multiculturalismo che Ivo setaccia in un’atmosfera immaginifica e in fase rem densa di un puzzle di iconografie tribali, dai luoghi remoti al Vesuvio, un inno desolato e puro della Terra che vince l’uomo. Misticismo magnetico.</span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Totem che nella poesia di De Luca si affaccia sulle pagine di Sola Andata, un poema contemporaneo che è un presagio civile e spirituale alle sorti del mondo. </span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>>Con Erri De Luca sei arrivato dunque al terzo frammento recitativo. Stavolta come è nata questa propensione?</b><br /><br />Ho conosciuto il testo - e di conseguenza l'opera da cui è tratto - dall'amica e collega <span style="TEXT-DECORATION: underline">Elena Farinon</span>, fondatrice su facebook di un gruppo dedicato alla lettura ad alta voce. Le parole di de Luca sono come un richiamo: è difficile resistere alla tentazione di metterle alla prova della scansione verbale, di apprezzare il grande effetto che suscita una prosa apparentemente scarna ed essenziale.<br /><br /><b>>Solo Andata, è poema/romanzo in versi da cui hai estrapolato i versi di Dopo. Credi anche che sia la traccia del lirismo più riassuntivo di tutto questo libro? E più in generale, l’intera opera che impressione ti ha dato?</b><br /><br />Credo che il testo riassuma ben più che il libro da cui è tratto, di cui naturalmente condivide ed evidenzia il lirismo. In pochi e secchi concetti riassume il dibattito sulla sostenibilità del nostro modo di vivere, quindi costituisce un potente spunto di riflessione. Dell'opera ho apprezzato la mescolanza di narrativa e verso, e, naturalmente, la scelta del tema, purtroppo di sconcertante attualità settimana dopo settimana...<br /><br /><b>>Di sicuro parliamo di un’opera multi culturale e meticcia. Un tratto particolare in evidenza su tutti: “ un uomo di Napoli nascosto nel Vesuvio”, recita un verso di De Luca che evidenzi anche nelle immagini del video, tu come lo percepisci da napoletano trapiantato al nord e cosa assorbi ancora dalla “città del cratere”?</b><br /><br />Purtroppo poco, perché vivo lontano da molto tempo. Sono figlio di migranti interni, si può ben dire. Ho percepito il riferimento come un pregevole passaggio dalla dimensione globale dei popoli esotici poco prima menzionati a quella molto più diretta di un luogo a noi vicino. Come a dire che si parla di qualcosa che non coinvolge solo gli altri, ma anzi, coinvolge principalmente noi, se l'autore prevede per i nostri lidi un tasso di sopravvivenza così basso!<br /><br /><strong>> Volendo fare un’autovalutazione, tra </strong></span><a href="http://www.spaghidautore.splinder.com/post/19800188"><strong><span style="font-family:trebuchet ms;">Valore,</span></strong></a><strong><span style="font-family:trebuchet ms;"> </span></strong><a href="http://chiaramarra.blogspot.com/2009/08/ivo-de-palma-sulle-orme-di-erri-de-luca.html"><strong><span style="font-family:trebuchet ms;">Gli Innumerevoli</span></strong></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong> e Dopo, quale spoken words ritieni che ti sia venuto meglio sia per interpretazione che per qualità del video effect?</strong><br /><br />Sono esperienze/esperimenti nati in circostanze molto diverse.<br /><br />"Valore" resta probabilmente il più efficace proprio perché più semplice, sia come testo che come composizione di immagini, giostrate con le sole fotografie dell'autore. "Gli innumerevoli" sposta l'obiettivo dall'autore alla situazione, anche perché chi parla in prima persona non è più lui, ma una sorta di coro di migranti. Alle immagini fisse sono aggiunte sequenze video, che aggiungono movimento al video. "Dopo" è una profezia, quindi possiede uno spessore e una suggestione particolari. Dei tre, è il video che ho impiegato più tempo a comporre, anche per sperimentare alcune soluzioni di montaggio che ho nel frattempo acquisito, quindi è il più elaborato, dal punto di vista dell'effettistica video.<o:p></o:p></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-9720247795801408682009-08-05T08:11:00.007+00:002010-07-12T07:32:03.629+00:00Ivo De Palma sulle orme di Erri De Luca<p align="center"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Ne8jHLeCcuE&rel=0&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&feature=player_profilepage&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/Ne8jHLeCcuE&rel=0&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&feature=player_profilepage&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" width="425" height="344"></embed></object></p><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><p><span style="font-family:Calibri;"><i>Siamo gli innumerevoli - raddoppia ogni casella di scacchiera - lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra; non potete contarci: se contati aumentiamo, figli dell’orizzonte che ci rovescia a sacco. Nessuna polizia può farci prepotenza più di quanto già siamo stati offesi. Faremo i servi, i figli che non fate, le nostre vite saranno i vostri libri di avventura. Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino, l’odore che perdeste, l’uguaglianza che avete sottomesso. </i><b><i>Da qualunque distanza arriveremo a milioni di passi, noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso</i></b><i>. Spaliamo neve, pettiniamo prati, battiamo tappeti, raccogliamo il pomodoro e l’insulto. Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo, noi siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera.<br />Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: </i><b>Non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno</b><i>.</i> (Erri De Luca) <a href="http://www.arstuavitamea.com/atvm/uploads/2009/07/erri-de-luca-013bis.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 182px; FLOAT: left; HEIGHT: 228px; CURSOR: hand" border="0" alt="" src="http://www.arstuavitamea.com/atvm/uploads/2009/07/erri-de-luca-013bis.jpg" /></a></span></p><br /><p><span style="font-family:Calibri;">Ivo De Palma interpreta Erri De Luca. Questa non è la prima volta. Lo sa bene chi conosce già lo spoken words su Valore tratto dalla raccolta </span><a href="http://www.libreriauniversitaria.it/opera-sull-acqua-altre-poesie/libro/9788806161743" target="_blank"><span style="font-family:Tahoma;color:#0000ff;"><u>Opera sull'acqua e altre poesie</u></span></a><span style="font-family:Tahoma;">, Einaudi (2002). Performance di cui ne scrissi su un altro mio blog, </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/19800188/Ivo+De+Palma+legge+Erri+De+Luc" target="_blank"><span style="font-family:Tahoma;color:#0000ff;"><u>qui</u></span></a><span style="font-family:Tahoma;">. Un cantico delle creature secolare con cui Ivo si imbatté quasi per caso e già allora, le vibrazioni del lirismo di De Luca invitavano ad un’urgenza poetica da esprimere. Da allora, un ritorno, stavolta consapevole nella sfera di questo autore tracciando un continuum tutto da scoprire. </span></p><br /><p><span style="font-family:Tahoma;">Ecco ‘Gli Innumerevoli’, un frame di poesia in prosa nato da un reading impersonato da Erri De Luca in persona andato in onda lo scorso maggio su Rai Tre in una puntata speciale di Che Tempo Che Fa sotto forma di un diario di viaggio da Lampedusa votato ad uno sguardo attuale quanto letterario sul problema e il dramma degli immigrati clandestini. </span></p><br /><p><span style="font-family:Tahoma;">Dalla versione originale vi segnalo i link del </span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=_0eJIv6GCiM" target="_blank"><span style="font-family:Tahoma;color:#0000ff;"><u>video</u></span></a><span style="font-family:Tahoma;"> durante la trasmissione e la trascrizione dello </span><a href="http://www.chetempochefa.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,303%5E1085706,00.html" target="_blank"><span style="font-family:Tahoma;color:#0000ff;"><u>script. </u></span></a></p><br /><p><span style="font-family:Tahoma;color:#0000ff;"><u></u></span><span style="font-family:Tahoma;">Pronti dunque a comparare due versioni bellissime quanto diverse, lo spoken words firmato da Ivo De Palma segna un fil rouge con il precedente lavoro stilistico fatto su Valore. La stessa colonna sonora, il plumbeo e cadenzato piano solo in veste semi elettronica di Giampiero Timbro sul concept GianVigo. Perfettamente aderente alla voce e al testo in un crescendo di contenuti e di forma. Una recensione densa e trasversale. Alla letteratura, all’attualità ad uno stato fisico e mentale millenario... </span></p><br /><p><span style="font-family:Calibri;"><br /><b>Con Gli Innumerevoli in un certo senso torni sulla ‘scena del delitto’. Ancora una volta ripercorri i passi di Erri De Luca. Con Valore furono una serie di circostanze fortuite a portarti a quel testo. Stavolta sembra una scelta più meditata…<br /></b><br />Beh, sì. Avevo visto la puntata del programma di Fazio in cui lo stesso autore declamava quei versi, quindi la cosa era in fase pre-meditativa da qualche tempo. Il tema è d'attualità e, per me, che sono comunque un figlio del sud trapiantato al nord, resta un tema significativo. Naturalmente è un problema complesso, che genera spesso contraddizioni anche in chi idealmente è tollerante, ma ciò che personalmente mi ripugna è la chiusura preconcetta, che è innanzitutto chiusura mentale.<br /><br /><b>Il breve testo che reciti ha fatto parte di una narrazione in prima persona di Erri De Luca in una puntata speciale di Che Tempo Che Fa andata in onda lo scorso maggio. Quel reading di De Luca tanto realista nella lingua, diverso da te nel timbro vocale e nello stile è per te anche una comparazione, un esercizio di stile alla ricerca di una nuova veste recitativa a quelle stesse parole?<br /></b><br />Beh, parliamo di due grandezze non commensurabili, quindi, per carità, non c'è nessuna comparazione. Innanzitutto perché lui è un grande, e io sono semplicemente uno che cerca di mettere in pratica ciò che ha imparato. Poi perché la sua è la lettura dell'autore (anche di "Valore" preesisteva una sua declamazione televisiva), e come tale ha un senso e un valore di per sé, indipendentemente da ogni altra considerazione. Il mio approccio, viceversa, non può prescindere dalla mia particolare forma di artigianato, quello che scolpisce le parole con la voce. Sono un interprete, in buona sostanza, e un interprete che si rispetti, proprio a dimostrare il valore del testo scelto, ci aggiunge sempre del suo. L'arte è daltonica, così come l'artista: nel mio caso, i colori sono quelli della voce, ed è chiaro che cerco di giocarmeli al meglio.<br /><br /><b>Il mood. Come per Valore, riscegli Giampiero Timbro alla colonna sonora con il brano L’Essenza del minimalismo 001. Segna una sorta di continuum in qualche modo, con il precedente spoken words su De Luca?</b><br /><br />Sì, perché ho notato che quel brano, così come l'avevo assemblato per Valore, si presta particolarmente alle poesie di De Luca. Erri ha uno stile particolare. Comincia col disporre pochi elementi, di semplicità e chiarezza disarmante. Poi, via via, sviluppa concetti più articolati, nei quali sta il succo di quanto desidera comunicare. Infine, torna alla semplicità e improvvisamente chiude, con un colpo a effetto. Quel brano di Gianvigo sembra strutturato apposta per questo tipo di espressività, che ha oltretutto, esattamente come la melodia reiterata del brano, un che di ipnotico nella disposizione sintattica delle frasi, tanto che in genere la voce gioca su una certa nota, che tende a riproporre in modo volutamente mono-tonale.<br /><br /><b>Curiosità stilistica. In ciò che scrive De Luca impasta sempre lirismo secolarizzato e bagliori divini. Tu lo hai sempre calcato in una vena mai religiosa, questa volta con tanto di una problematica attuale come quella dell’immigrazione. Casualità questa assenza divina o è proprio una scelta precisa?<br /><br /></b>Beh, a me pare che in entrambe le liriche siano presenti riferimenti religiosi precisi, quindi non parlerei di assenza divina. In quest'ultimo caso parliamo proprio della chiusa del componimento. Sono riferimenti da me proposti senza retorica particolare proprio per ampliarne il valore simbolico, tanto più forte, a mio parere, quando proviene dalle labbra di un laico (anni fa fece sorridere Gorbaciov, leader dell'ateissima Unione Sovietica, che ogni tanto diceva "Se Dio vuole...").<br /><br /><b>E sulla scia di questa scelta, quali libri di De Luca consigli?<br /></b><br />Ne ha scritti molti e non li conosco, ahimè, tutti. So che l'ultimo (Il giorno prima della felicità) è bello perché l'ho letto recentemente. </span><br /></p><br /><p><a href="http://www.ivodepalma.it/" target="_blank"><span style="font-family:Calibri;color:#0000ff;"><u>www.ivodepalma.it</u></span></a><span style="font-family:Calibri;"> </span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-5377178509659123962009-07-24T08:34:00.017+00:002010-07-12T07:32:26.726+00:00Ivo De Palma e Giuliana Mendez. Come dire a qualcuno che l'ami, con le sue stesse parole...<p align="center"><object width="460" height="240"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ukBSqiR3eUk&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/ukBSqiR3eUk&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="560" height="340"></embed></object></p><p align="center"><br /><br /></p><p align="left"></p><p align="center"><br /></p><p align="center"><em>Nei tuoi occhi riposa uno stagno<br />Nato da lembi di cielo<br />Che ha piovuto mesi del mio fiume<br />In cerca di un limbo eterno.<br />Sulla tua bocca<br />L’impronta della mia è rimasta<br />Senza mutar sapore<br />E dorme come dormii sul tuo petto<br />Dopo sonni svilenti e sogni spezzati.<br />Il tuo corpo chiaro<br />Avvolto nel blu della tua coperta<br />Si distingue come la luna<br />Stagliata contro la volta della notte.<br />La luna è sola…<br />A cosa le serve avere tutto il cielo?<br />Eppure splende per riflesso del sole.<br />Non dovremmo dimenticare mai<br />Che brilliamo per effetto di un riflesso.</em><br /></p><br /><br /><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Qualcuno se ne sarà accorto, la ragazza protagonista che accompagna questo spoken words è un volto già noto ai seguaci delle scorribande di Ivo De Palma in formato You Tube, la ricorderete infatti negli art work che accompagnavano </span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=S3DcoY8xfGA" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>Remainders ( Reminders) Of…Love…</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">che facevano da corollario alle parole poetiche di Stefano Lorefice, poeta navigato nell’underground letterario del nord Italia, lì dove in quell’occasione già un feeling particolare univa in video Ivo e lei, Giuliana Mendez che in questo nuova performance è anche autrice della poesia recitata in vesti di una dichiarazione d’amore in formato “Come dire a qualcuno che l'ami, con le sue stesse parole... “. E se, cosa rara se non singolare, Ivo compare in video col suo sguardo dritto in camera in un primo piano intenso, con un candido mood soffiato dal jazz che annega e gli anime e la linea gotica che spesso coinvolge il De Palma fuori dai lavori ufficiali. </span><a href="http://photos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs141.snc1/5240_1191597994102_1352959629_540201_968277_n.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 259px; FLOAT: left; HEIGHT: 264px; CURSOR: hand" border="0" alt="" src="http://photos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs141.snc1/5240_1191597994102_1352959629_540201_968277_n.jpg" /></span></a></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Lungi dal gossip che rovinerebbe solo uno scorcio intimista di un tributo cosi intenso, scopriamo un po’ di più di Giuliana, la vera Giuliana, oltre la bella presenza da ballerina di flamenco e danza del ventre. Classe 1976, è italo spagnola, per metà napoletana e per metà di Palma Del Rìo, in Andalusia . Suona il sax contralto e ama tanta letteratura: - Sono una patita di Garcìa Lorca, John Donne,Radiguet, Poe, amo Oscar Wilde e ultimamente grazie proprio ad Ivo ho scoperto Lorefice, di cui ho sul comodino "</span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/8630877/Stefano+Lorefice+-+L%27Esperienz" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>L'esperienza Della Pioggia</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">" in questo momento.</span></p><br /><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Questo dice di lei Giuliana che nelle sue personalissime poesie esprime amore interrogativi, fragilità e timidezza, nostalgia e malizia. Chi la conosce sotto questo aspetto conosce gli appunti sul suo </span><a href="http://www.facebook.com/home.php" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>profilo di Facebook</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">, il che è ancora un assaggio, malgrado sia, al momento, lo space più fruibile delle sue composizioni. Ha alle spalle anche un libro di liriche pubblicate qualche anno fa, ormai di difficile reperibilità e anche umanamente toccante: - In effetti non trovi il mio libro perché per scrivere uso ed ho sempre usato il cognome di mia madre, Guarino. Ho una situazione complessa a livello familiare. Vedi, mio padre, Mendez, è andato via in malo modo che avevo 8 anni, capirai che l'utilizzo del suo cognome su un libro mio per mia madre sarebbe stato un po’ un colpo al cuore.....così nel 1995/96 vinsi un premio di poesia,il primo di una piccola serie, e fu pubblicato "Echi Dell'Anima", il mio primo lavoro,che conteneva poesie scritte dai 12 ai 17 anni, libro che fu presentato anche al Maurizio Costanzo Show. Le mie poesie sono abbastanza....tristi. nel senso che vengono (quelle del libro) dalla mia infanzia travagliata e poiché mi rifiutavo di piangere avevo trovato il modo di sfogare con lo scrivere le mie paure e i miei dolori. Essenzialmente scrivo d'impeto, d'amore....vivo le passioni in modo direi esasperato.<br /><br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">In seguito sono stata inserita con altre poesie in alcune antologie di poesia contemporanea e ho avuto diverse collaborazioni come autrice in piccoli lavori teatrali e avendo lavorato nei villaggi turistici tra i miei 17 e i 24 anni mi sono anche divertita a scrivere testi comici e commedie in atti unici, oltre ad aver collaborato per un breve periodo con un quotidiano locale facendo interviste e recensioni per il settore spettacolo.<br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">E nel suo cammino di vita che oggi più di un tempo trova un posto al sole, cosa dire di questo piccolo regalo artistico di Ivo? - E' unico....ha letto tante mie poesie ma il mio stile non rie</span><a href="http://photos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs121.snc1/5240_1191619954651_1352959629_540233_1243723_n.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 254px; FLOAT: right; HEIGHT: 168px; CURSOR: hand" border="0" alt="" src="http://photos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs121.snc1/5240_1191619954651_1352959629_540233_1243723_n.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">ntra nei suoi gusti abituali, tu lo sai che preferisce il bravissimo </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/20406032/Ivo+De+Palma+e+gli+spoken+word" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>Stefano Lorefice</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">, il grande </span><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/19800188/Ivo+De+Palma+legge+Erri+De+Luc" target="_blank"><span style="color:#0000ff;"><u><span style="font-family:trebuchet ms;">Erri De </span></a><a href="http://spaghidautore.splinder.com/post/19800188/Ivo+De+Palma+legge+Erri+De+Luc" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;">Luca</span></u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">...insomma,tutt'altro genere! Quindi si può dire certo che abbia letto la mia poesia per favoritismo.....sentimentale! E' stata una bella sorpresa vederlo in video, sapevo che l'aveva incisa ma non mi aspettavo un'interpretazione così.....personale.<br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Ma dalla sua Ivo ribatte: Qui non si tratta di preferire autori grandi o bravissimi, perché mi sembra di dimostrare quasi ogni giorno che la mia attenzione è semmai attratta, molto più spesso, dagli emergenti, e perfino, in certi casi, dai principianti (non è il caso dei nomi citati, naturalmente). Il problema è che, per ovvi motivi, mi trovo meno a mio agio su testi che esprimono una sensibilità squisitamente femminile (e, da qualche tempo, anche su quelli di gusto troppo giovanile, e questo riguarda anche, come ho già detto, alcuni testi di Lorefice). Sui favori sentimentali, beh... è un dato di fatto che leggo e promuovo molto più spesso materiali di persone che con la mia vita privata hanno ben poco a che vedere.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>E IVO DIXIT…<br /></b><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>Una poesia senza titolo scritta dalla tua Giuliana per una dichiarazione d’amore circolare, lei di poesie ne ha scritte tante, come mai hai scelto proprio questa?<br /></b><br />Come detto, perché è tra quelle di gusto più universale, cioè non prettamente femminile (anche se un certo tipo di sensibilità per l'espressione del sentimento è comunque più femminile che maschile). Poi, perché ha un potentissimo incipit e un bel finale, ingredienti che in una poesia breve vanno praticamente a impreziosirla tutta. Infine, perché Giuliana ha da poco pubblicato un'immagine che sembra realizzata proprio pensando alle parole di questa poesia: è la foto in cui la si vede di spalle, distesa e coperta parzialmente da un lenzuolo blu scuro.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>Una resa inedita potremmo dire: Ivo De Palma nei panni di Ivo De Palma, un primo piano su di te, un effetto di bagliore chiaro scuro e lo sguardo fisso in camera. Cosa mi dici di questa scelte e anche dal lato tecnico quanto è difficile mantenere il mood dell’espressione diretta in camera durante una recitazione del genere?<br /></b><br />Beh, il "mood" lo mantieni, lo perdi, lo riprendi, tanto poi in montaggio utilizzi le espressioni riuscite meglio! E ho cercato comunque di apparire lo stretto indispensabile, per non rendere questo primo piano troppo stucchevole, insistendovi oltre misura. Il problema è che di Giuliana,è una bellissima ragazza, esistono però in rete pochissime immagini, la maggior parte delle quali avevo già usato in un video precedente (Remainders,-Reminders- Of…Love, ndr.). Questo è stato il motivo principale che mi ha indotto a "scendere in campo" personalmente, cosa che un doppiatore professionista fa sempre poco volentieri.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>Hai creato una sorta di story board in questo video: tu, le sue foto e un panorama. Quasi una pagina di vita…<br /></b><br />Qui, a differenza di altre cose precedenti, era importante, a livello di immagine, l'essenzialità. Il panorama è acquatico, perché in qualche modo trasfigurava lo stagno menzionato all'inizio della poesia. Quanto alle pagine di vita... siamo solo agli inizi e spero che ne scriveremo parecchie!<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>Come tappeto musicale scegli un autore poco noto del jazz italiano ma con tanto da dire, Giorgio Licalzi…<br /></b><br />Su Giorgio Li Calzi il discorso si farebbe molto più complesso. Lo conosco dai tempi del liceo, figurati... Quel brano, che io trovo molto bello, non è neanche tra le sue cose più note: si trovava in un cd di musiche d'atmosfera buone un po' per tutte le occasioni. Ma anche questa è una prova di forza: la musica di Giorgio Li Calzi può brillare di luce propria o assecondare, sostenendoli, esiti artistici altrui… In realtà lui ha già alle spalle una sua nutritissima discografia, anche con importanti collaborazioni internazionali. Non è più un emergente da tempo, insomma, anche se come spesso accade il grande pubblico nemmeno sa che esista... Il suo sito è </span><a href="http://www.giorgiolicalzi.com/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;">http://www.giorgiolicalzi.com/</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> se ti va di dargli un'occhiata.Agli albori del mio sito, quello era il brano che si sentiva accedendo alla mia home page, quindi è una melodia cui sono molto affezionato, e che solo per una donna avrei potuto impiegare diversamente!! :)))<br />Certo, è un peccato sentirla solo in sottofondo. </span><br /></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>Sento aria di De Palma critico musicale, dimmi un po’ di più… </b><br /><br /></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Conosco Giorgio da quando lavoricchiavo nelle radio della mia città e lui già faceva esperimenti con i suoni: non saprei dire se nel nostro studiarci a distanza prevalesse,all’epoca, la curiosità, la diffidenza, o un atteggiamento di reciproca sufficienza. Di sicuro non l’indifferenza. Ma io giunsi molto più tardi ad un rapporto più consapevole,attivo e produttivo, con i miei interessi, nel frattempo traslocati dalla musica all’arte drammatica, mentre Giorgio poté approfittare molto prima di un’indole che abbinava alla<br />curiosità il gusto del fare, del mettersi in gioco e, soprattutto, in piena epoca new wave, dello sperimentare. Rifiuto degli sterili purismi, azzardo degli accostamenti arditi, reinvenzione, nelle chiavi sonore a lui più congeniali, di matrici lontane, nel tempo e nello spazio, gusto per il dotto riferimento o per la citazione popolare, che improvvisamente sembra colta solo perché è lui a suonarla: tutto questo si deve alla straordinaria ricettività di quegli anni, che perdura tuttora, insaporita dall’esperienza. E se il concetto di contaminazione stilistica oggi appare un po’ scontato, è perché negli ultimi vent’anni artisti come Giorgio Li Calzi lo hanno reso familiare, creando innumerevoli precedenti.<br />Ascolti Giorgio e capisci che è vero, mescolare le razze non fa che irrobustirle… Onestamente, non saprei quale DNA individuare, nei pentagrammi di Giorgio, quali maniacali frequentazioni auditive ne abbiano determinato lo stile (o, per meglio dire, gli stili…), il suono, le scelte. Fino a poco tempo fa non avevo, oltretutto, opinioni particolarmente lusinghiere sullo strumento attraverso cui Giorgio, da una decina d’anni, esprime la sua vena malinconica e appassionata. Ma so che se uno ora mi sembra più sapido e gustoso di, poniamo, un Vangelis, e il minuto dopo lo sento passare con disinvoltura dai climi mediorientali (…ma vagamente “reggati”…) al divertissement circense o alla citazione sonora del boom italiano anni ’50, senza contare gli ormai numerosissimi virtuosismi trombettistici disseminati qua e là, probabilmente questo qualcuno è un grande…<br />E poi, quanti strumenti suona, ormai, Giorgio Li Calzi? Ho smesso di contarli…<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>Torniamo a noi. Uno spoken word questa volta che è anche un ritratto di te stesso fuori dal lavoro, eppure l’arte della recitazione non ti lascia proprio mai,nemmeno nella tua vita smetti questa ricerca anche accanto ai tuoi affetti. Com’è insomma una vita nella famiglia De Palma con te in giro come parente? :)<br /></b><br />Beh, chi ha a che fare con me non può prescindere dalla mia ricerca artistica, e deve in qualche modo imparare a convivere con questo aspetto. Il concetto di "famiglia De Palma" è comunque molto allargato, avendo io anche due figli da due diverse relazioni precedenti. Insomma, roba per donne coraggiose, come spero Giuliana si confermi...:))</span></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><br /><p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><br /><p><span style="font-family:Calibri;"><strong><span style="font-family:trebuchet ms;">Gli artwork utilizzati in questo post sono di Francesco Cantone</span> </strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-55057971489034620102009-07-17T08:38:00.016+00:002010-07-12T07:33:21.724+00:00Castlevania. Il fan film italiano<a href="http://www.icybrian.com/images/reviews/cvsotn.jpg"></a> <div><br /><br /><br /><br /></div><p align="center"><object width="560" height="340"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/OLyKsX4IjY8&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><br /><br /><br /><br /><br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/OLyKsX4IjY8&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="560" height="340"></embed></object></p><div><br /><br /><br /><br /></div><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Chi non conosce Castlevania? E’ il videogioco prodotto dalla Konami ormai annoverato tra i classici che dal 1986 giunto alla consacrazione attraverso Nintendo. Una saga popolata da vampiri che ha come protagonista il coraggioso Simon Belmont che tra labirinti e avventure sfida le forze del male dominate dal conte Dracula. </span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;">Videogioco ma non solo, è anche il tempo di una resa cinematografica, proprio ora che anche i videogames come i manga vengono considerati per il loro risvolto di opera intellettuale: arte grafica.</span></p><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 425px; FLOAT: right; HEIGHT: 446px; CURSOR: hand" border="0" alt="" src="http://www.kotaku.com/images/2006/05/castlevania-wall.jpg" />Mentre l’imminente realizzazione dell’epic-movie Castlevania realizzato Sylvain White per 40 milioni di dollari è slittato al 2011, una nuova e interessante parentesi si affaccia sull’universo di questa saga in formato film grazie a Diego Vida che di Castlevania sta realizzando un Fan Film tutto italiano. </span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">Catanese e giovanissimo (30 anni appena compiuti) è produttore creativo della FanVision Events Communication Entertainment (azienda multi servizi che gravita attorno agli eventi, pubblicità ed intrattenimento), un master in marketing e un senso dell’organizzazione artisti cha va ben oltre la semplice passione da film maker. </span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">Realizzare un lungometraggio girato tra Sicilia, Lombardia e Piemonte, computer grafica, effetti 3D e un cast tecnico professionista, tutto in formato medium cost per un genere fantasy aperto soprattutto ai mercati esteri visto che in Italia si tratta ancora di un genere d’avanguardia.</span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">Ho deciso qualche anno fa di realizzare un film sui i vampiri dedicato al video gioco creato dalla Konami – dichiara Diego Vida, alle prese con la stesura di questo progetto dal 2007 - La prima sceneggiatura trattava tutta la saga, ma visto che Castlevania stava diventando un serial con più di 30 giochi ufficiali, non ho voluto rischiare di farlo diventare un filone a puntate.</span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">In questi ultimi 2 anni l’organizzazione è stata mastodontica, Diego ha dovuto occuparsi di tutto quello che riguarda una produzione cinematografica, dal soggetto, alla sceneggiatura, al casting, location, montaggio video ed effetti speciali, fotoritocco, pubbliche relazioni, direzione di produzione, composer, ora che sono divenuti una squadra composta da tanti professionisti ha potuto dividere i ruoli, Fabio Randazzo Presidente del “</span><a href="http://www.nonsolosome.it/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>Non solo some</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">” in Milano, in qualità di suo assistente alla produzione e coproduttore, è intervenuto sin dall’inizio credendo in questo progetto. - Ho messo su una buona parte del team, se pensi che agli inizi eravamo una dozzina ed oggi più di 200 sparsi in tutta Italia, direi che abbiamo fatto passi da gigante, si sono aggiunti altri 2 collaboratori dall'America, uno di questi che è proprio il portavoce della casa del video game, ad ogni modo la realtà di oggi e che se tutto va bene nel 2010, incominceremo le riprese qui a Catania ed in tutta la Sicilia, poi ci sposteremo in Lombardia, per concluderle, tutto questo per portare anche in Italia un nuovo genere e mostrare agli italiani che i film di fantascienza non sono una consuetudine estera, e che i nostri luoghi cosi suggestivi si prestano perfettamente per questo tipo di film.<br /></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">Come riportato dalla fonte ufficiale di </span><a href="http://www.vampiritaliani.blogspot.com/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>http://www.vampiritaliani.<wbr>blogspot.com/</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> i tempi di realizzo delle riprese potrebbero variare tra 6 mesi e 1 anno e di fronte alla rapida ascesa della nuova grafica di Castlevania, il team del Fan Film si è prontamente aggiornato sugli stili seguendo l’esempio di Hideo Kojima, creatore del video gioco “Metal Gear” e già in produzione con un nuovo capitolo su Castlevania che porta il sottotitolo “</span><a href="http://www.lordsofshadow.com/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>Lords of Shadow</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">” in uscita per il 2010, ed anche lui ha scritto una storia nuova cosi come è annunciato nel trailer, il che evidenzia un stile nuovo rispetto al suo predecessore, il regista e produttore Koji Igarashi in arte “Iga” </span></div><div><i><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></i></div><div><i><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></i></div><div><i><span style="font-family:trebuchet ms;">La serie Castlevania, è unica nel suo genere, non si tratta solo di affrontare Vampiri e zombie, ma di attraversare castelli antichi, accompagnati da musiche classiche ed heavy metal che ti prendono mentre ci stai giocando, immergendoti in una atmosfera avventurosa, ed allo stesso tempo mistica, un po’ come ha fatto Sthephen Sommers (anche lui fan del video game) in Van Helsing con Kate Beckinsale la star di Underworld 1-2 e Hug Jackman star di Wolverine.<br />Ho selezionato ed ancora sto selezionando professionisti e fan del genere per realizzare questo prodotto, ogni partecipante sta contribuendo alla produzione con quello che sa fare meglio, gli attori penseranno loro stessi al proprio abito, gli effettisti agli effetti digitali speciali, il direttore della fotografia alle riprese, i composers alla colonna sonora, la scuola di arti marziali che porterà le armi ed i suoi campioni per coreografare i combattimenti in stile Blade con Wesley Snipes, e cosi via.<br />la musica e gli effetti speciali sono stato io ad occuparmene, ma a produzione iniziata saranno le persone che sceglierò ad occuparsene al posto mio con la mia supervisione anche perché se conti che sto scrivendo la sceneggiatura, mi sto preparando anche io perché reciterò, e sto seguendo lo sviluppo degli storyboard . </span></i></div><div><em><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></em></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">E Diego, presissimo dal suo impiego plurimo ha le carte giuste per farcela, dietro c’è l’impegno di competenze tecniche acquisite:ha studiato teatro e si è esibito in musical come Grease, Notre Dame De Paris, e Cabaret, ha fatto studi di conservatorio in chitarra classica oltre alla sua innata passione per i generi hard rock ed heavy, power ed epic metal (generi, pienamente assorbiti dal progetto Castlevania) </span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">Il making of è nel pieno, ma i plausi già non mancano: da “Tutto Mtb” </span><a href="http://www.tuttomtb.it/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>www.tuttomtb.it</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> al magazine di Playstation Psm si è offerta di pubblicare il trailer nel loro Dvd periodico mentre la rete televisiva siciliana Telejonica durante il loro programma “I Corti” dedicato ai cortometraggi manderà in onda il trailer del film Castlevania. </span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">Il trailer è stato realizzato in collaborazione con Ivo De Palma, noto doppiatore italiano: voce bellissima e suadente – confessa ancora Diego - io sono un fan di Ivo da'almeno 25 anni, in particolare per la sua interpretazione di Pegasus ne I Cavalieri dello Zodiaco, a tal proposito spero un giorno di poter realizzare un film sui Cavalieri dello Zodiaco.<br /></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">E se di Ivo De Palma si parla, ne approfittiamo in questo post per tracciare con lui anche una conversazione su ciò che si evidenzia di positivo nella sfera di Castlevania secondo Diego Vida. </span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></div><b></b><div><b><span style="font-family:trebuchet ms;">1.Castlevania è un lungometraggio in medium cost fantasy ma anche pieno di grafica, genere ancora off limits in Italia e dunque aperto al mercato estero. Eppure sia per gli anime manga che per il design di video game (e relativi film come Final Fantasy e in maniera più soft la Pixar) questa nuova frontiera riguadagna terreno in senso culturale. Tu come osservi questa situazione? </span><a href="http://photos-h.ak.fbcdn.net/photos-ak-sf2p/v359/83/55/1388091966/n1388091966_30120095_7015.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 244px; FLOAT: left; HEIGHT: 219px; CURSOR: hand" border="0" alt="" src="http://photos-h.ak.fbcdn.net/photos-ak-sf2p/v359/83/55/1388091966/n1388091966_30120095_7015.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></b><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">La osservo dal mio punto di vista, naturalmente. Dovunque vi sia immagine, è probabilissimo occorrano suoni e voci per accompagnarla, ed è lì che il mio interesse, come il mio eventuale contributo, converge. Se si riescono ad abbassare i costi per la produzione di immagini, e se sfruttando la grafica si riescono a ricreare ambientazioni particolarmente suggestive, ecco che da questo possono nascere trame avvincenti, piene di personaggi di spessore. Sonorizzare e rendere in italiano storie di questo genere è particolarmente motivante. </span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></div><b></b><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>2. Come sei entrato in contatto col progetto di Diego?<br /></b><br />Ha pubblicato il suo trailer, privo di voce narrante, sul mio profilo Facebook.<br /><br /><b>3. Diego: certo l’ambizione e lo studio non gli mancano: recitazione, conservatorio, agenzia di comunicazione. Queste e quali altre sono secondo te le armi vincenti per un buon risultato del suo Fan Film? </b></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span><b><br /></div></b><div><span style="font-family:trebuchet ms;">Le sue qualità di organizzatore, che gli consentono di coordinare team di lavoro sparsi un po' in tutta Italia, nonché alcuni professionisti che a vario titolo aderiscono al progetto. E' una macchina particolarmente complessa, che bisogna saper gestire al meglio. </span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></div><b></b><div><b><span style="font-family:trebuchet ms;">4. Fan Film, a proposito, anche questa è una nuova frontiera, tutto in salita secondo te?<br /></span></b></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;">All'inizio, tutto è in salita. Comunque, certe frontiere erano state previste secoli fa. Il pubblico si è impadronito di alcuni mezzi di produzione, che oggi costano molto meno, e si sforza di fare da solo. Un concetto che, negli scenari e nel linguaggio della sua epoca, aveva auspicato anche Marx, per quanto sia poco trendy nominarlo...<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>5. Riguardo ai CDZ, Diego ti segue ormai da 25 anni, nella nostra conversazione mi ha rivelato che magari un giorno, un fan film sui Cavalieri non gli dispiacerebbe. Che te ne pare?<br /></b><br />Beh, non è il primo che ne parla, anche in Italia... Ma quando vengono da me (è già successo...) e mi parlano di un cast coi più bei nomi di Hollywood, ecco che prendo tutto molto con le molle. Comunque, se c'è uno che, con un minimo di umiltà e di concretezza in più, può riuscire nell'impresa, è senz'altro Diego.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>6. E il trailer? Stringato questa volta,nessuno spoiler, giusto un’aura indefinita e il forte timbro di voce caratterizzante. Scelta di stile o è dovuta alla story board non ancora pienamente sviluppata?<br /></b><br />In questo caso, ho semplicemente sovrapposto la mia voce a un trailer preesistente. Non sapendo molto della trama del film, ho preferito puntare l'effetto sulla semplice attesa, che è già, promozionalmente, un concetto piuttosto forte. </span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><br /><br /></span></div><p><span style="font-family:trebuchet ms;">LINK CORRELATI<br /></span></p><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><br /></span></div><p><a href="http://www.vampiritaliani.blogspot.com/" target="_blank"><em><span style="font-family:trebuchet ms;">www.vampiritaliani.<wbr>blogspot.com</span></em></a></p><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><br /></span></div><p><a href="http://fanvision.webs.com/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>http://fanvision.webs.com/</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span><a href="http://www.myspace.com/castlevaniafanmovie"><span style="font-family:trebuchet ms;">www.myspace.com/<wbr>castlevaniafanmovie</span></a></p><p><a href="http://www.tuttomtb.it/?q=node/127" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>http://www.tuttomtb.it/?q=<wbr>node/127</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span><a href="http://www.youtube.com/user/fanvisionfilms" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>http://www.youtube.com/user/<wbr>fanvisionfilms</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></p><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><br /></span></div><p><a href="http://www.ivodepalma.it/" target="_blank"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#0000ff;"><u>www.ivodepalma.it</u></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /><br /><br /><br /><br /></span></p><div><br /><br /></div><p><span style="font-family:georgia;font-size:85%;"></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-74452958814557367122009-06-20T10:14:00.005+00:002010-07-12T07:34:06.909+00:00Chiedi chi era Gigi Meroni: lo spettacolo di Massimiliano Giacometti<p align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/NPDLzdHbiVM&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/NPDLzdHbiVM&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object></span></p><br /><br /><br /><br /><br /><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >C’era un ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones, ma questa non è una novità</span><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3LmxhbWVzY29sYW56YS5jb20vaW1hZ2VzL0dpZ2kxLmpwZw=="><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ><img style="MARGIN: 0pt 10px 10px 0pt; WIDTH: 277px; FLOAT: left; HEIGHT: 356px; CURSOR: pointer" border="0" src="http://www.lamescolanza.com/images/Gigi1.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="COLOR: rgb(0,0,0)">, eppure se questo ragazzo fosse anche un calciatore, un giocatore del Torino un po’ artista, se sotto i suoi piedi ci fossero in innuendo i primi anni 60’ di genio e sregolatezza in rampa di lancio, se fosse calciatore ma dipingesse anche quadri, scrivesse poesie? Tutto questo è realtà, questo è stato Gigi Meroni, ala destra del Torino, ma soprattutto un cuore grande: innamorato di Kristiane, la principessa con cui convive in mansarda, amata alla follia fino ad ostacolare sull’altare il matrimonio di convenienza a lei imposto. Meroni: una polaroid di un ragazzo vestito alla Beatles, un George Harrison all’italiana, con una gallina a guinzaglio per le strade della sua Como,una Seicento blu oppure per le strade con un travestimento da finto giornalista per chiedere alla gente cosa si pensasse di lui. Dolce e malinconico,quasi una favola, lo chiamavano il calciatore beat, la farfalla granata, farfalla volata via troppo presto, a 24 anni quando, dopo un Torino – Sampdoria 4 – 2, fu investito da un automobile. </span><br /></span><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="justify"><span style="COLOR: rgb(0,0,0)"><span style="font-family:trebuchet ms;">Sembra una storia dell’estro letterario già di per sé, una storia umana d’altri tempi, di una vecchia Italia col viso acqua e sapone alla scoperta di uno spirito più libero, fuori dalle regole imposte. Carpe diem allora, carpe diem oggi: “l’attacco d’arte” non poteva mancare, ed ecco servito il coup de théâtre. Su un testo composto da <b>Barbara Cast</b></span></span><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vNC5icC5ibG9nc3BvdC5jb20vX2I5ZjlfWUVnTjRBL1J2RGoxMzhLU2NJL0FBQUFBQUFBQUNFL3Z5b29PSHR3N1BrL3MzMjAvTG9jYW5kaW5hX0dpZ2kuanBn"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ><img style="MARGIN: 0pt 10px 10px 0pt; WIDTH: 226px; FLOAT: left; HEIGHT: 320px; CURSOR: pointer" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh49fc_hxpv4swrKsOhjg8ZQ3qhtEkl7rC2_13Ea9dR486HkxGJseQ-_B8ttH8sMUz1Q8HgJ0bgF-T_muQqlAhPIDvp0qL1bHx4gU9vcijhRVM4xCws3ED4fljqweEtvzLgk_IGSmxWqjw/s320/Locandina_Gigi.jpg" /></span></a><span style="COLOR: rgb(0,0,0)"><span style="font-family:trebuchet ms;"><b>amagna</b> è nato lo spettacolo <b>Gigi</b>, una sorta di reading interpretato da <b>Massimiliano Giacometti</b> con uno sfondo che ammicca al teatro canzone grazie alle musiche di <b>Roberto Seccamani</b> sullo sfondo di un mirabilia anni 60’. Il video-reprise riportato qui sopra, ideato da <b><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3Lml2b2RlcGFsbWEuaXQv">Ivo De Palma</a></b>, storica voce del doppiaggio milanese, è pure essa parte di questo mondo teatrale, fu sotto la regia di Giacometti all’ EIKONTEATRO di Torino in veste di attore dello spettacolo “Onda di Piena”. </span></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="justify"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Un mondo, un sottobosco quasi, quello delle piccole produzioni teatrali spesso ai margini dei riflettori, ma così pregnante da meritare un approfondimento. Tento qui di farlo in questo post a due voci riportando le impressioni di questi due protagonisti uguali e diversi: Massimiliano Giacometti attraverso una nostra conversazione fatta via mail e una mia intervista a Ivo De Palma e la sua attraverso forma e sostanza del suo spoken words su You Tube. </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="justify"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="justify"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Cominciamo dalla regia di Giacometti,figlio e socio fondatore del Teatro Studio di Torino, intriso di coralità ed estro civile.</span><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vMS5icC5ibG9nc3BvdC5jb20vXzl3S01RX05YaXFjL1NqekF2Qmk2SUlJL0FBQUFBQUFBQUJJLzByZlJTUHVuU21nL3MxNjAwLWgvbWF4LmJtcA=="><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ><img style="MARGIN: 0pt 0pt 10px 10px; WIDTH: 226px; FLOAT: right; HEIGHT: 329px; CURSOR: pointer" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5349362371510542466" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvvyWbC709succc6vLcxbJR7LkNwa0x6dEg5iv7S9wqOp-odNSnh_qem3-Jv-UNHwRjVcRjBanPqQDEpT_jKvmNgd-Spil3m7tAvtknvFf7UrzMAIxcsKOLy35YmwaGoSdXW04rzWYYGRL/s400/max.bmp" /></span></a></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="justify"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ><b><i></i></b></span></div><div style="FONT-STYLE: italic; MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Cosa ti posso dire di me come regista? Mi piace il Teatro corale, dove la forza la da il gruppo e quando intendo gruppo intendo tutti gli attori i tecnici i musicisti… dove la parola e il movimento dei corpi è fondamentale, dove poesia e incantamento ci fanno sospirare e ci fanno emozionare. Mi piace il Teatro utilizzato per farci riflettere sulla memoria collettiva e il vivere comune. Questo è il Teatro che amo….<br /></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ><em>Questo desiderio di raccontare Gigi parte da molto lontano ancor prima di pensare d’essere attore. Come dico sempre a chi mi chiede perché proprio un personaggio come Meroni. Io rispondo sempre allo stesso modo: non mi piacciono i personaggi regolari, mi piacciono gli “storti” (passami il termine). Trovo che gli “storti” abbiano tante piccole e grandi cose da dire e fare che altri non hanno. Sono persone che vivono, come dire, a 2 metri in alto, sono baciati dalla fortuna di fare cose che possono essere, per qualcuno: estreme… ma grandi. Gigi era uno di questi. Ne ho trovato conferma incontrando alcuni suoi compagni di squadra di allora nelle mia ricerca scrivendo il testo. Fossati, Poletti (suo inseparabile amico) Vieri, Rosato e altri che mi hanno raccontato vari aneddoti e, da questi aneddoti si percepisce chiaramente, quanto Gigi facesse tutto in modo molto naturale non forzato, non esasperato per far parlare di sé… era capace di andare a spasso con una gallina al guinzaglio, era capace di disegnarsi i vestiti, di avere una fidanzata “irregolare” (scandalo per quegli anni) di dipingere, tenere la barba e i capelli lunghi quando altri, nel mondo del calcio non l’avrebbero mai fatto allora, ma non per esibizionismo ma per naturalezza esistenziale, per stare bene con se stesso.<br />Lo spettacolo è nato da un’esigenza. Io, ho sentito l’esigenza di portarlo in teatro perché, prima di tutto: mi piacciono le storie, mi piacciono le storie di personaggi veri che in qualche modo hanno segnato la nostra esistenza e dove ogni uno di noi ci si può ritrovare e poi perché mi piace riflettere sul passato per capire meglio il nostro presente. Mi piace non dimenticare perché credo che la memoria sia ancora ciò che più grande abbiamo. Credo che, coltivare la memoria ci faccia sentire meno soli in questa società di oggi dove il valore non esiste più. La memoria/storia è un valore importante per le generazioni a venire. Raccontare la storia di Meroni uomo e calciatore può essere uno stimolo per i ragazzi che si affacciano al mondo del calcio e della vita, Raccontare la storia di Meroni ci fa capire che il calcio oggi e tutto ciò che ruota intorno: interessi, scandali ecc. non è il vero mondo ma è qualcosa di ormai falsato. Lo spettacolo parte dai suoi giorni a Genova, sino al giorno della sua morte accidentale a Torino, percorrendo i momenti salienti della sia vita. Come hai letto nelle note di regia, non parla di calcio giocato (non mi interessava) parla di Meroni dentro e fuori il gioco del pallone,dei personaggi che lo incontrarono, della gente comune che da lontano lo vedeva giocare e si immedesimava nella figura ribelle quale poteva apparire, parla dell’estro e delle creatività, della grande semplicità che lo contraddistingueva, della grande sensibilità umana, parla dell’amore; Gigi come Leandro. Kristiane come Ero. La loro storia come un mito greco. Parla delle sue origini mai dimenticate di un campione che rappresentava lo spirito di un’epoca del suo anticonformismo e della fantasia al potere e della libertà che lui amava. Parla di un bambino che avrebbe voluto essere per un minuto Meroni, con la maglia numero sette sulla schiena (io)</em></span></div><div style="FONT-STYLE: italic; MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ><em>Andando a solcare più da vicino, il senso corale della creazione, il piccolo scrigno di Gigi svela una realtà corale alquanto entusiasmante per il suo sodalizio in fieri,molteplice e variegato. Che lo spettacolo nasca da un testo di Barbara Castamagna, non è una casualità: Barbara è stata preziosissima in tutti i lavori che abbiamo fatto insieme. Pensa che questo testo l’abbiamo scritto, a distanza. Dopo che lei si è sposata ha seguito il suo amore in Slovenia e quindi ci siamo mandati i vari pezzi tramite e-mail. Solo con l’affiatamento e la sintonia riescono tali cose. Ci sono altre persone molto preziose in questo spettacolo che ogni una si è appassionata a modo proprio: Stefania, Francesca, Agostino, Ivan e l’immancabile Fabio del video. </em></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >L’associazione ad un concept musicale, è presto detto: <em>Beh! è stato molto semplice con Roberto Seccamani indirizzarci sulle canzoni che in quegli anni 60’ sottolineavano il panorama musicale. Erano i brani che più erano in voga, dove i ragazzi si riconoscevano e dove Gigi, giovane di quegli anni ne era legato. Gigi era un amante dei Beatles e dei Rolling Stones.</em><br /><br /><br /></span></div><p style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="center"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" ><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Xq6ZVHOq880&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/Xq6ZVHOq880&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object></span></p><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0)"><br /><br /><br /><br /><br /><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Questo è quello che si definisce il lato “visibile” della passione che c’è per la realizzazione di questa piccola perla di teatro, ma la lista dei nomi potrebbe continuare e continua: </span><a style="FONT-STYLE: italic" href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3Lm9jZWFub21hcmUuY29tL2hvbWUuaHRt"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Alessandro Baricco</span></a><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >, </span><a style="FONT-STYLE: italic" href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3LmxhdXJhY3VyaW5vLml0Lw=="><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Laura Curino</span></a><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >, </span><a style="FONT-STYLE: italic" href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3LmVhbmRpZXJtYW5uby5pdC8="><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Ermanno Eandi</span></a><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" > e </span><a style="FONT-STYLE: italic" href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3LnJpY2hpZmVycmVyby5pdC8="><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Richi Ferrero</span></a><span style="COLOR: rgb(0,0,0)"><span style="font-family:trebuchet ms;">. </span><span style="font-family:trebuchet ms;"><em>Sono grandi amici che, appena hanno saputo di questo mio desiderio di costruire un testo su Gigi mi hanno regalato dei pezzi che ogni uno aveva scritto in tempi diversi attraverso ricordi. Questo ti fa capire quanto questo personaggio sia rimasto impresso nel tessuto culturale torinese. Tu ben sai che sono attori e scrittori tutti torinesi.<br /></em><br /></span></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0)"><span style="font-family:trebuchet ms;"><em>E poi, la triste nota dell’aria di crisi respira in quello strano meccanismo tra arte e ingranaggi tecnici che lo sforzo di ogni opera deve tenere in conto: Purtroppo come ben saprai con i noti tagli alla cultura è diventato sempre più difficile poter far vedere con una certa continuità i lavori. Il mio lavoro su Gigi è da circa un anno fermo, per mancanza di proposte serie. Ho avuto tantissime promesse ma poche sono state mantenuto purtroppo. Qui mi addentrerei in un discorso molto più ampio che non basterebbe qualche pagina e non ho voglia di tediarti. Ti ha scritto bene Ivo su come anche la stampa latita sui lavori teatrali torinesi.(</em>vedi intervista a seguire,ndr)<br /><em>Per tornare allo spettacolo di Gigi voglio salutarti e ringraziarti di questo tuo interessamento grazie anche all’amico Ivo con il bellissimo video e la sua splendida voce.</em><br /><br /></span></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >Augurando davvero a Massimiliano e a tutti i suoi collaboratori che Gigi possa avere un nuovo,rinnovato e più maturo ribattezzo in teatro, sposto il solco di questo post su Ivo De Palma, nella sua puntigliosa analisi recitativa quanto da video maker come di recente si scopre sul suo </span><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vd3d3LnlvdXR1YmUuY29tL3VzZXIvSXZvRGVQYWxtYQ=="><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >canale di You Tube</span></a><span style="COLOR: rgb(0,0,0);font-family:trebuchet ms;" >.</span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vMy5icC5ibG9nc3BvdC5jb20vXzl3S01RX05YaXFjL1NqekFBa0h1QlNJL0FBQUFBQUFBQUJBL3ozOTctWnpiYUZnL3MxNjAwLWgvSXZvXzIuanBn"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0pt 0pt 10px 10px; WIDTH: 198px; FLOAT: right; HEIGHT: 294px; CURSOR: pointer" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5349361573337892130" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7okI_2hZok54SiN46yBrCRvFTEjiV60j65rWiL0Y8Yw3zXX-1YC3Pz_4vdlznFGqcKCORIwJKHhl6a__54IaDsRMis1RsbRPgcxI8K6o-573hu7q9iij1hXmIvIKaP8wfBcg1kU3fC_-J/s400/Ivo_2.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>Massimiliano Giacometti e Barbara Castamagna.sono gli autori di questo omaggio teatrale al mito di Gigi Meroni, andato in scena tempo fa. Il tuo spoken words rielabora il video introduttivo dello spettacolo. Com'è nato questo progetto?<br /></strong><br />Prima di ogni replica dello spettacolo, Massimiliano e Barbara avevano deciso di proiettare un video che desse alcune coordinate emotive di quanto poi sarebbe stato raccontato sulla scena. Filmarono il piccolo Fabio, con l'intenzione di fargli impersonare Gigi bambino, montarono il filmato e lo portarono da me. Io elaborai l'immagine per darle un'apparenza un po' retrò e incisi nel mio studo la voce di Massimiliano, che cominciava la narrazione sul filmato per poi proseguirla dal vivo in scena.<br /><br />La cosa finì lì.<br /><br />Qualche giorno fa mi ritrovai per le mani questo materiale, facendo un po' l'inventario di quanto giaceva sul computer, e mi parve l'ideale per una nuova scorribanda, che oltretutto poteva in qualche modo rianimare l'interesse per il progetto di Massimiliano e Barbara. Quindi presi il filmato e lo arricchii con immagini d'archivio del vero Gigi Meroni, reincidendo il testo con la mia voce per vedere che cosa ne veniva fuori...<br /><br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>Gigi, la farfalla granata, il calciatore beat, un po’ calciatore un po’ artista simbolo degli anni Sessanta tutti italiani. «<i>Era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni</i>», così lo definiva Gianni Brera, e tu, per quanto onirico possa essere il tuo ricordo diretto di quell’emblema o anche nella coscienza consapevole di oggi, come lo definiresti?<br /></strong><br />L'effetto che il suo mito arriva a scatenare è straordinario. Lui, che per l'epoca era decisamente controcorrente e all'avanguardia (era tra l'altro anche ottimo pittore), è in grado, al giorno d'oggi, di farci vagheggiare nostalgicamente il tempo in cui il calcio era un'altra cosa. E' una sorta di ideale anello di congiunzione con quel mondo, una figura che consente anche a quelli della mia generazione di serbare una certa memoria di quel periodo. Saperla raccontare, una storia del genere, è importante, perché i più giovani non hanno modo di capire quanto è cambiato da allora, se non attraverso testimonianze di questo genere.<br /><br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>L’impostazione della tua recitazione questa volta se la gioca tutta in una fioritura in punta di piedi, diciamo anche naif grazie ai frame con il piccolo Fabio solo in un campo di calcio. Un che di Nouvelle Vague potremmo dire… Ecco, ma quando entri in contatto con l’anima di un testo, come visualizzi mentalmente le basi per concept video da realizzare e come è accaduto in questo caso?<br /></strong><br />In questo caso parte del video già preesisteva. Quel che cercavo, essendo un video che in questo caso doveva bastare a se stesso e non introdurre un successivo spettacolo, era il vero Meroni, evocato da immagini d'archivio elaborate nello stesso modo un po' retrò, in modo da dare l'impressione che anche quel bimbo fosse proprio Meroni. La recitazione doveva cercare di essere più dolce e spontanea del solito, anche se non manca un'impennata nel momento in cui tempo e ritmo delle parole si fanno più serrati, quasi a simulare una radiocronaca in tempo reale. In questo, del resto, avevo come base guida la voce dello stesso Massimiliano, che aveva letto il brano nella prima edizione del video.<br /><br /><strong>E con Gigi si ritorna a parlare di recitazione pura, teatrale. Cominciamo,in breve, con il tuo giudizio tecnico sul lavoro di Massimiliano e Barbara…</strong><br /><br />Massimiliano e Barbara portano avanti da tempo progetti legati al teatro di narrazione, spesso contaminato da memoria storica e/o impegno civile. Quel tipo di teatro il cui esponente più noto, per intenderci, è Marco Paolini. "Gigi" è uno spettacolo molto suggestivo, che spero venga ripreso al più presto.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>Parlando di teatro più in generale? Si parla tanto di crisi, di circuiti chiusi degli spettacoli in tournée e poi ci si trova di fronte a piccole perle come questa pièce. Dal tuo punto di vista dov’è il finale di partita, il calcio di rigore che possa innestare un nuovo albore delle sorti teatrali?<br /><br /></strong>Fare teatro e portare la gente a teatro sono due cose un po' diverse. Portare la gente a teatro è un'arte in sé, che spesso purtroppo, prescinde dalla qualità dello spettacolo. Eppure, in ultima analisi, solo i teatri (o i posti alternativi adibiti a teatro) pieni possono invertire la tendenza. Finché le piccole perle le vedono quattro gatti resteranno piccole e basta. E fa un po' rabbia che a fare il "tutto esaurito" siano le sciocchezze.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>E tu? Ci pensi mai ad un Ivo De Palma in versione attore di teatro?<br /></strong><br />Già dato.<br /><br />Episodicamente, è successo.<br /><br />L'ultima cosa nel 2004, proprio con Massimiliano Giacometti come regista, in un monologo tratto da autori vari.<br /><br />Sono stato in scena 9 giorni e il settimanale d'informazione sugli spettacoli cittadini, Torino Sette, nelle ben due edizioni uscite in quei 9 giorni, non si è degnato di nominarmi, nemmeno di sfuggita. Come volevasi dimostrare...</span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><em><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></em></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><em><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></em></div><div style="COLOR: rgb(0,0,102)" class="MsoNormal" align="center"><blockquote><div style="COLOR: rgb(0,0,102)" class="MsoNormal" align="center"><em><span style="font-family:trebuchet ms;">Lo spettacolo si chiude con questa piccola riflessione: Nel 1977 a trentatre anni<br />Gigi Meroni avrebbe abbandonato il calcio. Dopo essere diventato un contadino,<br />un ristoratore, un pittore celebre, uno stilista affermato, sarebbe fuggito con<br />la sua Kristiane…. Se ne sarebbe andato. Forse oggi vivrebbe fra gli eschimesi<br />in un igloo o a Las Vegas fra le luci colorate. Sarebbe andato a vivere su<br />un’isola. Magari nei Mari del Sud o a Tahiti o nelle Isole Marchesi e come<br />Gauguin avrebbe passato i suoi giorni davanti al mare a dipingere e a<br />vivere…vivere… la cosa che amava più fare….</span></em></div></blockquote><br /></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;"><br /></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><span style="font-family:trebuchet ms;">MASSIMILIANO GIACOMETTI, il curriculum:<br /></span></div><br /><br /><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default"><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" ><i><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">Massimiliano Giacometti è nato a Torino nel 1957. Vive e risiede a Settimo Torinese, dove sin da ragazzo coltiva la passione per il teatro.<br />E' socio fondatore del Teatro Studio, gruppo formato da studenti e lavoratori che insieme a vari professionisti e docenti del mondo teatrale, segneranno tra gli anni settanta e ottanta un momento importante nel tessuto culturale torinese. Gli spettacoli cui partecipa con la direzione del regista</span></i><span style="font-family:trebuchet ms;"> Flavio Ambrosini</span><span style="font-family:trebuchet ms;"><i> sono:<br />-1979/80 "L'Opera da tre soldi" di B. Brecht.<br />Prima ediz. 1982, seconda ediz. 1989 il<br />"</i>Marat-Sade</span><i><span style="font-family:trebuchet ms;">" di P. Weiss.<br />-1984 "Le Nozze di Figaro" di Beaumarchais.<br />-1986 "La Chiave a Stella" di P. Levi.<br /><br />Da Flavio Ambrosini, apprende l'importanza del lavoro sul testo e sulla coralità.<br />Negli stessi anni entra alla scuola d'Arte Drammatica del Teatro Nuovo di Torino diretto dall'attore e regista Franco Passatore e lavorerà con altri artisti, quali: Gianni Mantesi, Alessandro Roberti, Iginio Bonazzi, Alberto Jona, Roberto Petrolini, Piero Ferrero e lo stesso Franco Passatore che lo dirigerà ne "La Calandria" del Bibbiena.<br />Seguiranno, sempre con il Teatro Studio, numerosi stage di formazione con l'attore Eugenio Allegri da cui apprenderà varie tecniche teatrali: dall'improvvisazione alla clouwnerie al teatro della crudeltà, fino alla commedia dell'Arte.<br />Nel 1984, con la regia di Lucia Moisio, gira "Vite Spericolate" scritto da Alessandro Baricco, vincendo il primo premio al Festival Cinema Giovani di Torino per il settore cortometraggi. Nel 1985 sempre con Lucia Moisio e Alessandro Baricco, gira "Non mettere le dita nel mio budino" cortometraggio commissionato dal Comune di Torino e Informa Giovani per divulgare le attività di quest'ultimo.<br />Nel 1987 partecipa al film per Rai 3 "La Medicina Conquistata" per la regia di Alberto Chiantaretto.<br />Nel 1990 con il Teatro Studio partecipa allo spettacolo "La Cimice" di Maijackowshi con la regia di Andrea Dosio, e nel 1991 agli "Ultimi Giorni Dell'Umanità” con la regia di Luca Ronconi.<br />Nel 1988-1990 Vi è un incontro artistico importantissimo con il maestro Yoshi Oida, e parteciperà a due laboratori sotto la guida del maestro. Questo incontro ne segnerà in modo particolare il cammino artistico.</span></i></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" align="justify" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Dal 1989 al 1992 si dedica completamente alla ricerca teatrale, approfondendo varie tecniche e mettendo in scena come attore alcuni studio di composizione. </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" align="justify" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 1992 prende parte allo spettacolo <i>"La Conquista di Abya Yala", </i>regia di Eugenio Allegri, spettacolo che ha partecipato alla rassegna "Asti Teatro" e che vanta numerosissime repliche in Italia. </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" align="justify" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 1992 Collabora con il Circolo Bloom e prende parte allo spettacolo per bambini <i>“Nessuna Strega”. </i>Sempre nello stesso anno con il Circolo Bloom partecipa alla rassegna teatrale <i>“Gialli Notturni” </i>con la regia di Eugenio Allegri. </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" align="justify" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 1993 cura la direzione di letture su autori contemporanei che verranno rappresentate in librerie, circoli culturali e teatri. Ha realizzato un progetto sull'identità e differenza curato dalla scrittrice Antonia Spaliviero con la collaborazione del regista Gabriele Vacis, portando in scena due spettacoli: 1994/95 <i>"Io volevo essere sempre il comandante", </i>che ha toccato varie città italiane, e 1996 "Che razza di gente siamo". </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" align="justify" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 1994 vi è l'incontro con il gruppo teatrale Stranomiscuglio di Vercelli dove conduce laboratori e firma alcune regie. </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">-1994 <i>“Le strade di Polvere” </i>dall’omonimo romanzo di Rosetta Loy -1995 <i>“…a casa per il camino” </i>da testi di Primo Levi -1997 <i>“Dall’alba al Tramonto</i>” di Barbara Costamagna -1998 <i>“Lettura di un’immagine”</i>, Lalla Romano” composizione e progetto Massimiliano Giacometti -1999 <i>“Diari” </i>di Barbara Costamagna con l’attrice Enza Fantini -2000 <i>“Teppisti” </i>di Giuseppe Manfridi </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Dal 1996 al 2002 e’ stato Direttore Artistico del Teatro Nicolo’ Barbieri di Vercelli– ideando <i>“IL Teatro del Cuore” </i>stagione teatrale di gruppi e attori professionisti. </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 2002 il comune di Trino Vercellese le affida la Direzione Artistica del Teatro Civico – ideando la stagione <i>“piccolo TeaTRINO” </i>stagione teatrale di gruppi e attori professionisti. </span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 2002-3 il Comune di Settimo Torinese e Informa Giovani le affida la conduzione di laboratori teatrali di formazione, rivolto ai ragazzi del 2006, con studi di spettacolo/laboratorio. </span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">-2003 <i>“Guerre” </i></span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">-2004 <i>“La chiave di…una stella” </i></span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">-2005 <i>“Faida” </i></span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 2003 e’ autore del progetto <i>“Le citta’ invisibili“</i>per il comune di Settimo Torinese in collaborazione con Informa Citta’, l’attrice Mariella Fabbris e il regista Aldo Pasquero. </span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 2003-04 collabora con <i>EIKONTEATRO </i>e firma la regia di <i>“Onda di Piena” </i>composizione drammaturgica di Monica Bonetto e Massimiliano Giacometti con l’attore Ivo De Palma. </span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 2004 con l’attrice Mariella Fabbris conduce il laboratorio <i>“Un punto in movimento” </i>rivolto ai ragazzi del 2006. </span></div><div class="Default" style="font-family:times new roman;"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div class="Default" style="font-family:times new roman;"><span style="font-family:trebuchet ms;">Credo in un teatro che sconvolge, che rimette tutto in discussione…credo in un teatro dell’emozione,dell’incantamento,dello stupore, della provocazione…un teatro del corpo,del gesto,dove tutto si muove con grande ritmo all’interno di una grande tempesta. </span></div><div class="Default" style="font-family:times new roman;"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm;font-family:times new roman;" class="Default" align="justify" ><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 2005 conduce il laboratorio <i>"Un punto in movimento: tra canto, narrazione e immagine" </i>con studio specifico su “Romeo e Giulietta” che da vita allo spettacolo/laboratorio <i>“Faida”</i>, scritto da Giuseppina Lupis con il coordinamento scenico di Massimiliano Giacometti </span></div><div style="MARGIN-RIGHT: 4pt;font-family:times new roman;" class="Default" ><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 2005 nasce lo spettacolo lettura <i>“Gigi” </i>ispirato alla vita di Gigi Meroni, calciatore negli anni 60. Composizione drammaturgica di Barbara Costamagna interpretato da Massimiliano Giacometti. </span></div><div class="Default" style="font-family:times new roman;"><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel 2006/07 con l’attrice Elena Ruzza conduce il laboratorio “Storie & Memorie” (Storie e memorie di vita quotidiana del XX secolo raccontate dai settimesi) che nel giugno 2007 ha dato vita allo spettacolo dal titolo: <i>“Barattoli di Memoria” </i>scritto da Monica Bonetto con la regia di Massimiliano Giacometti per la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese. </span></div><div style="MARGIN: 5pt 4pt 5pt 0cm" class="Default" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Tuttora è impegnato in laboratori di formazione teatrale rivolto ai giovani e ad un nuovo spettacolo che andrà in scena prossimamente.</span></div></div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5460450544802485117.post-36046545425259951032009-06-19T15:45:00.003+00:002010-07-12T07:34:24.138+00:00<p align="center"><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/hd7wEMFjM-c&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/hd7wEMFjM-c&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" width="425" height="344"></embed></object></p><br /><br /><br /><br /><br /><span style="color:#000099;"><em>Considero valore ogni forma di vita,<br />la neve, la fragola, la mosca.<br />Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.<br />Considero valore il vino finché dura il pasto,<br />un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e' risparmiato,<br />due vecchi che si amano.<br />Considero valore quello che domani non varra' piu' niente,<br />e quello che oggi vale ancora poco.<br />Considero valore tutte le ferite.<br />Considero valore risparmiare acqua,<br />riparare un paio di scarpe,<br />tacere in tempo,<br />accorrere a un grido,<br />chiedere permesso prima di sedersi,<br />provare gratitudine senza ricordarsi di che.<br />Considero valore sapere in una stanza dov'e' il nord,<br />qual'e' il nome del vento che sta asciugando il bucato.<br />Considero valore il viaggio del vagabondo,<br />la clausura della monaca,<br />la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.<br />Considero valore l'uso del verbo amare<br />e l'ipotesi che esista un creatore.<br />Molti di questi valori non ho conosciuto.</em><br /></span><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">A volte quello che serve è un cambio di prospettiva. Chiamatela pure idea estemporanea, un momentaneo cambio di inquadratura. Il ben noto e lirico scrittore Erri De Luca e Ivo De Palma, doppiatore che dagli anni 80' a oggi firma i personaggi più pregnanti degli anime giapponesi come Pegasus nei Cavalieri Dello Zodiaco, gli basta questo come biglietto da visita per farvi capire di chi stiamo parlando. Ma stavolta c'è qualcosa di diverso. Proprio la non convenzionalità di dire Ivo De Palma in quanto Ivo De Palma, senza personaggi.<br />Una scheggia.Tutto parte da questi versi, si tratta di Considero Valore del romanziere Erri De Luca, versi germogliati nella sua unica raccolta di poesie intitolata Opera sull'acqua e altre poesie, Einaudi (2002).<br />Aggiungeteci Ivo De Palma, non doppiatore ma voce recitante, recitazione pure, senza clichés televisivi.<br /><br />Un piccolo mondo, un mondo a parte, senza trucco sul viso. Ivo De Palma al di là dell'industria dello spettacolo,insomma, quella parte di sé quella più vera che spesso si dimentica. Ed ecco allora il lato oscuro della luna, anzi…quello chiaro e non filtrato. E' quello che di gran lunga appare nel suo nuovo spazio su Youtube, questo voler essere se stessi sopra ogni cose, senza maschere. Un bisogno, un' esigenza.<br /><br />Una prova d'autore che sa di perla rara questo breve reading ma in cui c'è tanto da scoprire. Importante anche la potenza sottile della colonna sonora: occasione colta al volo anche quella. L'autore è Giampiero Timbro, giovane cantante e compositore beneventano dal forte impatto visual. L'accoppiamento, nato da un rapido tam tam sul web nasce da un suo progetto musicale solista chiamato GianVigo nell'ambito del suo demo Absnth Piano E-bow. La traccia scelta per colonna sonora è L'Essenza Del Minimalismo 001, brano sperimentale in piano solo. Giampiero dichiara sulla genesi di questo sodalizio: Ho fatto ascoltare la demo a Ivo che ha subito apprezzato, poi è venuta fuori questa sua idea, un'evoluzione naturale delle cose. E' stato un grande onore, una cosa che mi ha reso felice, in quanto non solo sono un grande fan dei Cavalieri dello zodiaco, ma anche un grande estimatore della sua voce. Ritengo sia una delle migliori in Italia.Nella fattispecie L'Essenza Del Minimalismo 001 l'ha scelta Ivo, probabilmente è quella che gli ha trasmesso sensazioni più in linea col tema<br /><br />E' una goccia, ma mi piaceva scavare fino in fondo. E con tanta gratitudine a Ivo De Palma per avermi dedicato il suo tempo prezioso, ecco l'intervista che abbiamo realizzato insieme.<br /><br /><br /><strong>INTERVISTA <a href="http://www.animeotakuland.com/images/news/ivo.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 428px; FLOAT: left; HEIGHT: 226px; CURSOR: hand" border="0" alt="" src="http://www.animeotakuland.com/images/news/ivo.jpg" /></a></strong><br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>1.Un omaggio alla poetica pregnante di Erri De Luca, grande valore morale e simbolo partenopeo per un napoletano di nascita come te. Come sei arrivato a scegliere questo autore e questo testo?<br /></strong><br />In realtà non ho cercato io questo autore, ma negli ultimi tempi alcune recenti circostanze fortuite (o meno, a seconda che si voglia vedere un senso anche nell'apparente caso, o, rimescolando le lettere, caos...) lo hanno posto nel raggio della mia attenzione: una mia allieva di dizione ha cominciato a esercitarsi su pagine tratte dai suoi libri, mia madre ha cominciato a leggere un suo libro, che ho poi letto anch'io, e una mia conoscente ha pubblicato il testo di questa poesia sul suo profilo di Facebook. Insomma, in qualche modo mi sono sentito "chiamato" a mettere questo autore alla prova della mie possibilità interpretative, che poi significa in realtà il contrario, cioè mettere quel poco (ars longa, vita brevis...) che in 25 anni di esperienza ho imparato alla prova di autori di indiscutibile spessore.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>2. Nella veste puramente letteraria, è stata la stagione dei Cavalieri Dello Zodiaco "old style" firmata dall' adattamento di Stefano Cerioni e dalla direzione del doppiaggio di Enrico Carabelli a spalmare sulla tua voce citazioni provenienti da maestri come Dante e Ugo Foscolo. Ma il vero Ivo cosa ama di più leggere volendo fare una lista dei tuoi libri e autori preferiti?<br /></strong><br />Beh, cominciamo col ricordare che gli esiti poetici legati, in quella serie televisiva, al mio personaggio non portano le autorevoli firme che hai menzionato. Furono mie iniziative estemporanee, discusse in sala col direttore di doppiaggio e inserite nelle battute di Pegasus. Nel bene e nel male, quindi, me ne assumo responsabilità diretta. Per tutto il resto, sono di gusti abbastanza larghi: mi intrigano le visioni un po' folli di Moresco come le rigorose analisi di Chomsky, passando per la vena potentemente romantica di un Marai. Poi, ho una speciale adorazione per i versi di Mariangela Gualtieri.<br /><br /><strong>3. Parlando ancora di te, in reading come questo emerge la tua voglia di venire fuori senza il filtro dei tuoi pluricitati personaggi partoriti nel tuo lavoro ormai ventennale soprattutto per Studio PV, da Pegasus a Mirko, dal sergente Mahoney al recente doppiaggio della serie di Hades. Senti a volte l'esigenza di venire fuori come te medesimo agli occhi del pubblico senza queste "maschere"? La tua presenza su internet con i tuoi affezionati lo lascia intuire…</strong><br /><br />Certamente. Esistono aspetti della ricerca personale di ognuno di noi che sul lavoro difficilmente vengono fuori. Questo per vari motivi, legati essenzialmente al fatto che, per motivi di resa commerciale (meglio, più in fretta), tendiamo a essere sempre utilizzati per ciò in cui funzioniamo maggiormente. Ma la nostra vita, i nostri interessi, i nostri orizzonti e le nostre aspirazioni, col tempo, possono cambiare, spesso senza che quanti sono preposti a selezionare le voci se ne accorgano. Gli anni di esperienza ci perfezionano tecnicamente, ci insaporiscono in termini di sensibilità, ci insegnano a mettere un pensiero dietro alle battute, ma non è detto che il mercato ufficiale se ne accorga e ne approfitti, specie laddove, come al nord, non esiste il doppiaggio cinematografico. E allora, personalmente sfrutto ciò che la tecnologia mi mette a disposizione, per divertirmi (nessuno mi paga per prodotti come "Valore") a spaziare con la voce su piccoli progetti non convenzionali. Per il resto, ho un contatto praticamente quotidiano con gli appassionati anche su altri aspetti del mio lavoro, come l'adattamento dei dialoghi italiani.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>4.Torniamo a Valore. Hai scelto come colonna sonora per il video, il brano L'Essenza Del Minimalismo 001 del giovane musicista beneventano Giampiero Timbro.Scelta che sembra aver fatto breccia al primo colpo dopo aver ascoltato il suo progetto Absinth Piano E-Bow. Ci racconti questo percorso?<br /></strong><br />Qui il calcio d'inizio si deve al buon Giampiero, che mi ha inviato tramite Facebook il link ai propri materiali. Ascoltandoli, mi sono reso conto che, ancorché musicalmente bastassero a se stessi, presentavano caratteristiche tali da renderli ideali per accompagnare una voce recitante. Espressi tale convinzione a Giampiero, rammaricandomi di non averli potuti scaricare. Tempo due minuti ricevetti il link per il download e la cosa finì lì, con infiniti ringraziamenti da parte mia. Qualche giorno dopo, approfittando di una mattinata un po' più libera del solito, mi dedicai a un nuovo ascolto dei materiali di Giampiero, con l'idea di trovare il sottofondo ideale per "Considero Valore" di Erri De Luca, poesia in cui mi ero imbattuto giorni prima. L'Essenza del Minimalismo 001, sfrondata di una parte centrale più complessa, mi parve fare al caso mio. Montai per bene il minuto e mezzo musicale ed entrai in sala, dove registrai di getto la poesia con la musica in cuffia, senza rifarla nemmeno una volta. In mix modificai solo qualche pausa, perché le parole facessero qui e là da contrappunto al fraseggio musicale. Creai quindi il master audio, che importai in un software di montaggio video per aggiungere le immagini, cioè foto del poeta rese disponibili sul web. Il volto di De Luca è meravigliosamente scavato dagli anni, quindi rende decisamente attendibili, come nate dalla riflessione di una vita, le affermazioni contenute nel testo. In capo a due/tre ore, il reading era pronto per la condivisione sul web.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>5. Un doppiatore è soprattutto un attore, doppiaggio è quindi anche recitazione. Recitazione, che sembra essere il filo conduttore del tuo spazio su You Tube di cui sei un neofita internauta. Come nasce questa idea prendendo, per il momento, in considerazione anche l'upload di un'altra tua rilettura intitolata Eterna Primavera basata su un quadro di Silvana Cimieri e un testo di Marina Bergadano?<br /></strong><br />L'idea è molto semplice, ed è legata alle riflessioni già fatte nel corso di questa conversazione. Preso atto dell'esigenza di esprimermi in modo autonomo e di cercare un contatto diretto con il pubblico, si trattava di individuare i mezzi più adatti alla bisogna. In principio, e per molti anni, è stato solo il mio sito ufficiale. Ora sono presente anche su Youtube e Facebook.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>6. In quanto ai video, il film maker sei ancora una volta tu. Semplice passione?<br /></strong><br />Beh, non posso fare mille cose a livelli straordinari... è già tanto se riesco a farne una a livelli anche solo decenti... Il montaggio e la regia cinetelevisiva mi intrigano molto, ma non posso dire di non avere ancora un sacco di cose da imparare.<br /><br /><strong>7. L'uscio sul mondo del tuo lavoro è aperto, sveli anche i backstage della realizzazione del doppiaggio. Da grande esperto e appassionato del tuo lavoro, quali regole - gotha consigli a chi vuole tentare una strada come la tua?</strong><br /><br />Dotarsi delle basi indispensabili. Darsi scadenze realistiche e precise. All'interno di queste, buttarsi a capofitto nell'ardua impresa di entrare in questo mercato. Chi è privo di basi, di motivazione e di pazienza, lasci perdere.<br /><br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>8. E per il prossimo futuro cosa ci riservi di bello in quanto a progetti dentro e fuori la Rete?<br /><br /></strong>"Valore" non ha avuto chissà quale gestazione... Credo che le cose più belle nascano un po' all'improvviso, per innamoramenti subitanei (un po' come le belle storie d'amore...), per surriscaldamenti creativi non troppo programmati. Il resto è ordinaria amministrazione, di cui comunque, trattandosi di un lavoro come il mio, non mi posso proprio lamentare.<br /><br /><br />www.ivodepalma.it</span>Unknownnoreply@blogger.com0